Coriolanis L'Unione Europea (UE) mostra tendenze sempre più autoritarie ed è attuale e presente il rischio di una deriva dittatoriale. Esagerazione? Non proprio, quando l'allarme proviene da uno scrittore russo rinchiuso in un ospedale psichiatrico sovietico. Wladimir Bukosky fu il primo a denunciare l'uso della psichiatria contro i dissidenti e approdò in occidente dopo
uno scambio di prigionieri. Il Cile aprì le porte della galera al dirigente comunista Luis Corvalàn e i sovietici liberarono -dopo 12 anni- Wladimir Bukosky.
Oggi, lo scrittore ha ripetutamente messo in guardia contro la deriva del direttorio che -da Bruxelles- ha edificato un regime arbitrariamente denominato "europa". Non si deve dimenticare che calpestarono ben tre referendum in cui il popolo di Francia, Olanda e Portogallo, rifiutarono la Costituzione. Ciò riivela una pratica autoritaria e una visione verticistica, aggravatasi negli anni seguenti. La "Commissione" di Bruxelles ha più di qualche parentesco con l'alta nomenklatura che siedeva al Cremlino.
All'inizio del 2006, Bukosky visitò il Parlamento europeo e tenne una conferenza a Bruxelles che risultò indigesta a troppa gente, sulla base della solite distorsioni mediatiche, operative al massimo grado quando si tratta di castrare voci "antisistema". Che disse l'ex dissidente sovietico Bukosky?
"...le similitudini tra UE e URSS? Mi riferisco a certe strutture, alle ideologie inculcate, a certi progetti, alla loro direzione e all'inevitabile espansione, all'indebolimento delle nazioni...questa era anche una finalità dell'Unione sovietica. La maggioranza non comprende queste cose...noi siamo diventati adulti nell'URSS dove dovevamo studiare l'ideologia fino all'università... La meta finale dei sovietici era la creazione di una nuova entità storica, il popolo sovietico, nel mondo intero....la finalità dell'UE è creare un nuovo popolo, e lo definiscono "europeo".
Bukosky intravedeva il comune obiettivo della liquidazione degli Stati-nazioni, come pure la somiglianza operativa del Poliburò con la Commissione Europea ora guidata da Juncker, il San Pietro lussemburghese dei paradisi fiscali e dell'evasione. Però l'ex dissidente, dieci anni fa prevedeva quel che è sotto i nostri occhi ora.
"Non ho alcun dubbio. L'UE crollerà, più o meno allo stesso modo dell'Unione Sovietica ai suoi tempi. Non va dimenticato, però, che lascerà dietro devastazioni tali che ci vorrà una generazione intera per poter raddrizzare la situazione. Pensate semplicemente che cosa potrà accedere con la crisi economica. Le tensioni tra le nazioni saranno gigantesche. E potrebbe esplodere tutto".
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