martes, 12 de septiembre de 2017

La Siria va ai playoff per i Mondiali di Russia 2018


  
Grande impresa delle Aquile di Qasioun

La selezione nazionale di football della Siria ha compiuto un autentica impresa sportiva. Per la prima volta nella storia, si è qualificata ai play off per il campionato mondiale in Russia 2018. È' una vicenda di alto valore che conferma il risorgimento della Siria, non solo negli stadi, e si abbina alle vittorie dell'esercito siriano che -sconfiggendo Daesh e i mercenari terroristi sostenuti
dagli USA ed EuroNATO- ha liberato e recuperato alla convivenza civile quasi tutto il martoriato territorio nazionale.

Il successo dei giocatori siriani assume ulteriore valore, visto che partite e campionato sono sospese da vari anni: club dimezzati, stadi vuoti, paura di attentati, giocatori morti nella guerra, altri senza stipendio...

Grazie a un accordo firmato con la Malesia, l’Hang Jebeat Stadium di Malacca ha ospitato tutte le partite casalinghe della Siria. Nelle gare decisive per la qualificazione al Mondiale in Russia, hanno ottenuto risultati di grande prestigio. Vittoria sull'Uzbekistan (1-0) e il Qatar (3-1) e due preziosi e sorprendenti pareggi con la con la Cina di Marcello Lippi (2-2) e l’Iran (2-2). Ora dovrà giocare con l'Australia per ottenere il biglietto per Mosca.

I siriani hanno festeggiato nelle strade di tutte le città di cui la cronaca ci aveva abituato ad associarle soltanto con bombardamenti, esecuzioni, vendette terroriste, distruzioni e sflollamenti. La gioia ha vinto definitivamente sulla paura. La passione civile, l'amore per la propria terra, la necessità ella pace con la sconfitta dei terroristi e relativi sponsor,  sono "motivazioni" poderose che spingono gli atleti a superare difficoltà e divari cosiddetti "tecnici". La Siria si avvia a ridiventare quel crogiolo laico, esempleare, di convivenza plurireligiosa e plurietnica che è sempre stato.

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