Un filo rojo que conecta la revolución rusa con la lucha armada post-68. Un cuadro, una guerrillera y un México desgarrado.
El pintor ruso mexicano Vladimir Kibalchich, mejor conocido como Vlady, hijo del escritor disidente Víctor Serge, pintó su mejor cuadro en honor a una guerrillera asesinada en 1975 en el contexto de la guerra sucia en México. ¿Por qué a ella? ¿Qué relación existió entre ambas vidas? ¿Quién es la mujer que se esconde tras el cuadro? El documental Alejandra o la inocencia de Vlady cuenta, a través de un intenso entramado estético, humano, histórico y político, la historia de un cuadro, un autor, una mujer y una época que han sido ocultados deliberadamente.
Tito Pulsinelli
"Una spinta verso la trascendenza, ottenuta con mille frammenti che
compongono un mosaico a forma di ruota, cioè di movimento
del vissuto, il tempo che appartiene al passato e la sua presenza
corporea nel presente che è già divenire..
...la ruota, il ciclo che perdura, la concretezza di un secolo,
le passioni di varie generazioni, la grandezza dell'arte quando si fonde vella vita,
la grandezza dell'artista quando è compenetrato da quel che raffigura
che -essendo la sua stessa vita- cessa di essere rappresentazione...
..è viaggio, transumanza nella geografia e nella storia
dove affondano le radici universali del sovvertimento
...e rompe la clessidra del tempo come autoriproduzione del vuoto..
la bellezza è figlia della sfida, è l'epica senza l'immancabililità del tragico...
è l'energia di chi si rialza e non sono riusciti ad annichilire...
...e mantiene la sfida
il finale è magistrale: la forza sismica della diversità indomita
...indispensabile necessità per affrancarsi dalle tirannie
...sì, è vitale movimento rotatorio
trapassa lo spazio di rivoluzione come ciclo conchiuso e nuovo inizio....
Chi lotta può anche perdere, chi non lo fa è sempre perdente..."
www.alejandraolainocenciadevlady.com
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