martes, 5 de junio de 2018

GUERRA COMMERCIALE GENERALE: TRUMP CONTRO TUTTI


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GIOCO d'AZZARDO della CASA BIANCA

Trump non risparmia nessuno, e cala la sua mannaia sia sui Paesi ritenuti ostili sia contro gli amici storici.  "Questi dazi sono un affronto ad un alleanza di antica data tra il Canada e gli Stati Uniti particolarmente alle migliaia di  canadesi che hanno combattuto e sono morti al lato dei loro soldati" ha dichiarato un esterefatto Primo Ministro canadese Justine Trudeau. Sorpresa e disappunto accompagnavano l'annuncio di una risposta simmetrica e reciproca sulle merci nordamericane importate dal Canada. 
Il Messico, invece, conferma la sua totale subordinazione, mostrando che ben poco
rimane di quella nazione che -prima del trentennio di neoliberismo hard- era il punto di riferimento per l'America latina, nonché una economia di peso con margini di autonomia. Poi é arrivato il nefasto trattato di libero commercio con USA e Canada, e l'economia narcos che si é appropriato di tutto il territorio nazionale. Ne é una prova l'arrendevolezza verso le rappresaglie economiche annunciate da Trump. Il ministro degli esteri Videgaray  ha detto che "La posizione del Messico riguardo la cooperazione con gli Stati Uniti in materia commerciale e migratoria non cambierá, nonostante la retorica offensiva e le misure unilaterali e ingiustificabili".

L'Unione Europea, altra vittima eccellente non risparmiata dai fulmini di Trump, reagisce con la debolezza intrinseca di una entitá acefala, ossia con legittimitá in fase calante e segmentata in 28 particelle. "Gli Stati Uniti non ci lasciano altra scelta che portare davanti all'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) il contenzioso" -ha detto M. Junckers il presidente della Commissione- "e rispondere con l'imposizione di diritti supplementari a certe importazioni che facciamo". 

I legislatori dela Russia hanno appena approvato una legge che fornisce lo strumento giuridico necessario per reagire alla serie ininterrotta di sanzioni ai loro danni. I deputati legalizzano la possibilitá di" interrompere o limitare le importazioni ed esportazioni verso paesi ritenuti ostili." Cina, Russia, India ed UE continueranno a mantenere "realazioni normali" con l'Iran.

Trump é un giocatore d'azzardo di lungo corso, e conta di vincere la scommessa facendo leva su avversari deboli, sottomessi o divisi. Soprattutto che reagiscano in ordine sparso. Si é spinto, peró, troppo lontano aprendo un fronte di attacco tricontinentale: USA contro Resto del Mondo. Ai boicottaggi vari e assortiti (contro la Russia), blocco commerciale e finanziario (Venezuela), ora cala la mannaia di dazi, gabelle, sovraprezzo per penalizzare tutti coloro che vantano un saldo attivo negli scambi con lo Stato-continente nordamericano (Cina, UE). E rilancia con la carta dell'Iran, dove pretende bastonare due piccioni con una fava. 

Va nel ripostiglio la stanca narrativa che accompagnó la fase trionfalista della "globalizzazione". E' il tempo delle gabelle e dei dazi, delle ritorsioni e della. L'orologio di Trump scandisce il ritmo della polarizzazione sociale, della destabilizzazione di diversa intensitá e della guerra economica" estesa al mercato-mondo. In realtá, queste sanzioni rinserrano le fila dei predesignati come vittime, ed accelera giocoforza la de-dollarizzazione e le altre forme sostitutive all'architettura di potere in funzione dal 1945. Nella Russia sotto sanzione é tornata la crescita econonomica nel 2017: occultarlo non serve, il dato sorprende.

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