miércoles, 28 de mayo de 2008

Italia: Immigrati ed emigrati

Tito Pulsinelli

I roghi delle baracche degli zingari, le spedizioni punitive contro le bottegucce degli asiatici, i discorsi dei politici che trasudano risentimenti e paranoie, sono visti con molta preoccupazione al di fuori dell'Italia.
Non solo in Spagna, soprattutto in America latina dove vivono estese comunità di origine italiana, francamente disorientate di fronte alla schizofrenia di chi deve necessariamente far fronte alla crisi demografica con il ricorso all'ausilio di braccia straniere.

C'è difficoltà ad assimilare questi rigurgiti di intolleranza e la retorica rissaiola delle classi dirigenti, che tradiscono solo impotenza e contraddizioni: hanno bisogno degli stranieri e li odiano! Tutti -chi più chi meno- fomentano a bischero sciolto lo scatenamento degli istinti più retrivi e bassi.

Chi è stato costretto o ha preferito lasciare l'Italia, guarda allibito al comportamento dei mezzi di comunicazione italiani (privati e pubblici): mettono in evidenza la nazionalità dell'infrattore di una legge solo quando si tratta di arabi, rumeni, rom, albanesi. Immaginate un titolo così: "Israeliano accoltella pensionata" o "Soldato USA stupra minorenne"? Evidentemente no. Agli emigrati italiani non viene applicato questo trattamento nelle terre dove sono stati accolti.

Nel clima paranoico predominante si è persino arrivati a limitare a 90 giorni il visto dei (pochissimi) venezuelani che vivono in Italia, poi devono rimanere almeno 6 mesi oltrefrontiera. Dopo la paranoia anche il masochismo? Se le autorità venezuelane applicheranno la stessa norma di reciprocità, molti emigrati italiani avranno grandi difficoltà da affrontare.

Sarebbe auspicabile che le autorità riservassero agli immigrati il medesimo trattamento che gli emigrati italiani ricevono in America latina.
E che i media accantonassero la doppia morale: istigazione all'odio aggravata e continuata e ipocrita ipersensibilità contro una pubblicità "anti-italiana" in voga in Germania.
Il linciaggio mediatico contro i più indifesi non riesce a nascondere la coda di paglia dell'omologato apparato propagandistico del Paese Semplice, e l'inconsistente alternativa dei fautori del Paese Normale.

2 comentarios:

don Nicola Salsa dijo...

Chi bussa alle porte dell'Europa non viene per rubare, uccidere, spacciare droga, ci viene per trovare un futuro per se e per la propria famiglia. Ma perchè ci dimentichiamo che in quella persona povera c'è Cristo?
Se queste persone non vengono accolte da noi cristiani, verranno accolte da chi li sfrutterà per i propri interessi.

fla.detomin dijo...

E' vero, oltrettutto l'accoglienza è di mutuo beneficio. Vedi la lettera di Evo Morales che ci ricorda i 10 milioni di europei che trovarono una nuova Terra nelle Americhe.

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