viernes, 28 de noviembre de 2008

Venezuela:Squadracce contro sedi sanitarie


Squadre di militanti dei settori piu' oltranzisti dell'opposizione si sono mobilitate per chiudere le sedi delle "missioni" e quelle sanitarie di "barrio adentro". I discorsi conciliatori dei leader oppositori appena eletti, erano frasi retoriche di circostanza, ad uso e consumo dei corrispondenti esteri.

E' un segno di grande irresponsabiita' attaccare con violenza militante le strutture logistiche che consentono l'attuazione delle politiche nel campo dell'educazione, salute e sicurezza sociale. Farlo con pretesti legali o burocratici, e "dare lo sfratto" alle strutture del welfar venezuelano, e' la via parallela che hanno scelto i neo-eletti sindaci e governatori dell'opposizione.

Due strade, due metodi per arrivare al medesimo obiettivo, accomuna le squadracce e i loro dirigenti con colletto bianco, fotogenici, che sanno sfilare davanti agli operatori dell'informazione internazionale (appena ripartiti).

L'opposizione conserva lo stesso volto di sempre, e non riesce ad occultare a lungo la sua natura reazionaria. Chiudere arbitrariamente, o pretendere di sfrattare i "centri di diagnosi integrale", non è affatto un contrasto ad iniziative partitistiche degli avversari politici. E' il segno di una mentalita' autoritaria con cui delle autorita' locali pretendono annullare de facto
decisioni di un governo legittimo.

E' some se in Italia i sindaci ignorano i ministri, o i governatori annullano le delibere dei parlamentari. Si tratta di un oscurantismo pervicace, vivo e vegeto sotto il tenue strato di vernice "democratica", che rivela risentimento e odio di classe. E una gran miopia politica, che trovera' una risposta dura.

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