miércoles, 11 de marzo de 2009

Borsa ed economia italiana in profonda crisi

Graffito Caracas

Attilio Folliero

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Nell’ultima settimana, tra il 28 febbraio ed il 6 marzo (vedasi la tabella riguardante l’andamento delle principali borse del mondo nell’ultima settimana) la borsa italiana non solo ha perso il 14,26% del suo valore, ma in assoluto è la peggiore tra le 53 più importanti borse del mondo, da noi monitorate. Anche se nessuna ha perso come quella italiana, tutte le borse europee e nord-americane chiudono la settimana in perdita.
Il Dow Jones perde oltre il 6%. L’unica borsa europea in crescita è quella di Mosca (+5.84%), che chiude la settimana borsistrica dietro solamente alla borsa cinese di Shenzhen (+8,43%). In testa, esculsa la borsa russa, troviamo tutte borse asiatiche, medio-orientali e latino-americane.
Se consideriamo i dati relativi al 2009, dall’inizio dell’anno ad oggi (6 marzo), il MIBTEL registra una caduta del 28.86%; la borsa di New York sta un po’ meglio (si fa per dire!) di quella italiana, dato che il suo indice, il Dow Jones è precipitato del 24,49%, così come la borsa spagnola che, nel 2009 perde il 25.19%.
Se ampliamo lo sguardo al resto delle borse del mondo (vedasi la tabella riguardante l’andamento delle principali borse del mondo nel 2009), ci rendíamo conto della consistenza della crisi italiana , statunitense e spagnola. Delle 53 borse più importanti del mondo e da noi prese in considerazione per questa analisi, la borsa italiana occupa il penultimo posto! Solo la borsa di Cipro, che nel 2009 ha perso il 37.24% del suo valore con cui aveva chiuso il 2008, ha fatto peggio della borsa italiana.
La graduatoria è capeggiata da due delle tre grandi borse cinesi (Shenzhen e Shanghai) che stanno guadagnando oltre il 20%. Anche la borsa di Ceylon, sempre in Asia e del Venezuela, in America Latina, guadagnano oltre il 7%.
Come si vede, la graduatoria dell’andamento delle principali borse del mondo è capeggiata dalle borse dei paesi asiatici, del Medio Oriente e dell’America Latina; ossia l’andamento delle borse ci dice esatamente in che direzione sta andando il mondo. Per incontrare la borsa di un paese europeo bisogna scendere fino al diciottesimo posto, occupato dalla borsa di Stoccolma, che comunque perde dall’inizio dell’anno più dell’8%. La vecchia Europa e l’America dl nord non solo sono in crisi, ma sono ormai al tramonto.
Se analizziamo l’andamento delle borse nel 2008 (vedasi la relativa tabella), scopriamo che è stato un anno difficile per tutte, esendo tutte in perdita, ma una cosa è perdere il 7% come la borsa di Caracas, la migliore al mondo nel 2008, altro è perdere un terzo del suo valore, come la borsa di New York, altro ancora è perdere poco meno del 50%, come la borsa italiana o il 60% delle borse dei paesi dell’Est Europa e delle borse cinesi, od oltre il 70% della borsa russa o cipriota.
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Per renderci conto della portata di questa crisi, tradotto in soldi significa che gli oltre 15.000 miliardi di dollari di valore che aveva la Borsa di New York alla fine del 2007, sono diventati 9.200 miliardi di dollari alla fine del 2008 ed oggi sono 6.900 miliardi di dollari (vedasi tabella della capitalizzazione delle principali borse del mondo).
Una contrazione, che secondo noi può continuare ancora per molto (vedasi nostro studio realizzato ad ottobre, secondo il quale il Dow Jones potrebbe scendere anche del 90%).
E la borsa italiana? Ha perso oltre il 66% del suo valore che aveva ad ottobre del 2007, ossia tradotti in soldi i 1.070 miliardi della fine del 2007 sono diventati 522 miliardi al 31/12/2008 ed oggi 6 marzo sono scesi a soli 380 miliardi di dollari. Certo i capitalisti italiani si possono sempre consolare pensando che i loro colleghi dell’Est Europa alla data odierna accumulano perdite dal 70% all’80% ed oltre, come i ciprioti che stanno andando verso perdite dell’ordine del 90%.
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Testo completo, dati e tabelle in





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