martes, 5 de mayo de 2009

Nemesi porcina

Gerado Murillo (doctor Atl)

Claudio Albertani
Città del Messico. Il distretto federale, città mostro si è trasformata in una città fantasma. L'esercito pattuglia le strade. Le scuole sono chiuse, i bar i cinema e i musei anche, mentre i ristoranti forniscono solo alimenti da portar via. Le grandi arterie di comunicazione sono vuote. I rari passanti portano mascherine facciali che danno all'ambiente un tocco surreale e apocalittico come in un film espressionista.
Foucault chiamava biopotere l'insieme di meccanismi grazie ai quali le funzioni biologiche essenziali degli esseri umani si trasformano in terreno di strategie del potere. Prima della trasformazione della vita in oggetto amministrabile, i meccanismi in questione non si limitano ai tradizionali dispositivi disciplinari ma si relazionano con politiche di sicurezza che riguardano popolazioni intere.
Una panoplia di mezzi legali, decreti, regolamenti, circolari che permettono di imporre meccanismi securitari sempre più sofisticati, invade le nostre esistenze con il pretesto di preservare la nostra salute. Senza dubbio il processo si sta esaurendo. Dopo aver trasformato in merce tutti i beni, compresa l'acqua che beviamo e l'aria che respiriamo, il capitalismo si scontra non tanto con barriere quantitative ma qualitative: il movimento di dominio sulla natura non domina più se stesso.

Il problema della distruzione dell'ambiente naturale e delle perturbazioni che introducono gli agenti chimici e i prodotti dell'industria nel nostro che fare quotidiano è molto pià grave di quel che immaginiamo.

La catastrofe raggiunge perfino la possibilità di preservare il pianeta: fiumi mari e boschi agonizzano, speci vegetali e animali scompaiono a dozzine, montagne di ghiaccio si sciolgono a causa di gas mortiferi, molecole malate contaminano il nostro cibo.
In questo modo mi sembra che si debba affrontare questa catastrofe che minaccia il mondo intero, a quel che ci dicono: la influenza porcina, incubo genetico generato, sembra da qualche allevamento industriale.
I fatti. il 23 aprile del 2009, la mattina, il segretario della salute del governo messicano José Ángel Córdova Villalobos informa che si sono individuati alcuni casi di infezione però che sarebbero abituali. Alle 11 della sera viene annunciata una decisione senza precedenti: la sospensione delle scuole di tutta la zona metropolitana della valle di Messico city. Lunedì 27 la sospensione delle classi si era estesa a tutta la repubblica. Martedi Cordova annuncia che sono morte 159 persone a Mexxico city e che 2498 hanno contratto la malattia. Mercoledi rettifica: si confermano solo 8 dei 159 decessi.

Lo stesso giorno, dopo aver precisato che è meglio omettere i dati forniti in precedenza per non generare confusione, lo stesso funzionario notifica la sospensione delle attività di amministrazione pubblica tra il primoe il 5 di maggio, decisione di poca importanza dato che in tutti i casi si tratta di giorni di vacanza.
Poi ci viene detto che la influenza suina si è sviluppata in dieci paesi. Il 27 aprile in Texas muore un bambino messicano di 18 mesi. Si riportano casi a New York, in California e in Canada, Costa Rica, Spagna, Regno Unito, eccetera. Il 28 aprile la OMS eleva l'allerta pandemica dal 3 al 4, poi dal 4 al 5 in una scala di 6. Il panico corre nel mondo.

Da dove viene la malattia? Nessuno lo sa in modo certo e raramente si forniscono i nomi delle persone morte né si sentono interviste con i loro familiari. Una prima versione, smentita in modo insistente, ubica il centro della infezione in La Gloria, minicipio di Perote, Veracruz, che da mesi si trova al centro di una misteriosa epidemia.
Nubi di mosche partono da una fetida laguna in cui la impresa Granjas Carroll - proprietà di Smithfield Farms, gigante transnazionale porcino - getta tonnellate di deiezioni fecali. Tra il dicembre 2008 e il marzo del 2009 più di 500 persone sono state trattate per malattie respiratorie che si convertono in infezioni pneumologiche.

Secondo un reportage del giornale Milenio tutti coloro che hanno osato denunciare la contaminazione di Granjas Carroll sono stati oggetto di aggressioni da parte dell'azienda. E dato che nel mondo a rovescio le vittime sono sempre colpevoli il deputato locale Joel Arcos Roldan attribuisce alla popolazione la responsabilità di propagare la infezione usando dei rimedi fatti in casa.

Alcune fonti assicurano che il virus della influenza è apparso per la prima volta negli Stati Uniti. Il sito infowars.com afferma che il virus è stato coltivato in laboratorio.
Un vaccino fallito? E' possibile se consideriamo le molteplici astuzie delle industrie farmaceutiche. Di passaggio è utile ricordare che i vaccini sono enormemente redditizi per coloro che li producono però non è detto che prevengano davvero le malattie - questione cui noessuno ha mai risposto in maniera soddisfacente.

Secondo Jean-Philippe Derenne, direttore dell'ospedale parigino Pitié-Salpêtrière e autore del libro Pandemia, la grande minaccia, ci troviamo di fronte a una fiammato o all'inizio di una catastrofe di proporzioni enormi (Liberation, 28 de abril). Aggiunge che le mascherine facciali non servono a niente dato che il virus le penetra senza problemi.

“Epidemia mondiale di tamiflu”, titola Liberation, alludendo alla frenesia per il farmaco antivirale che viene commercializzato dai laboratori Roche che hanno visto aumentare il valore delle loro azioni di un 4.6 per cento in un giorno. Roche ha ottenuto la patente dall'impresa americana Gilead Sciences, presieduta da Donald Rumsfeld, ex ministro della difesa del governo di Bush.

In Messico l'esercito detiene un milione e quattrocenteomila trattamenti, e una sola compagnia, la distributrice San Pablo ha comprato tutto quell che c'era sul mercato e lo sta consegnando solo agli ospedali privati. Occorre aggiungere che uno dei pochi casi di cui si ha conoscenza pubblica, quello dei Edgar Hernandez, un bambino di cinque anni, è stato trattato in modo soddisfacente con antibiotici e paracetamol.

Tutta questa informazione altamente contraddittoria non si può attribuire a una cospirazione. E' ormai il momento in cui la educazione cretinizzante, la informazione che disorienta e la medicina che produce malattia le poltiche pubbliche divengono patogene e paralizzano la azione autonoma delle persone. Ivan Illich ha individuato con precisione questo fenomeno tra decenni fa, chiamandolo controproduttività specifica.

Qual è la situazione reale? Secondo il dottore Pablo González Casanova Henríquez, epidemiólogo con anni di esperienza in África e América Latina, “il pericolo è serie però c'è una enorme manipolazione a livello nazionale e internazionale. La Organizzazione mondiale della salute, per esempio invece di insistere sul tema della prevenzione si limita a raccomandare il farmaco Tamiflu, cioè parla di affari”.

Salta agli occhi d'altro lato, il carattere liberticida delle misure prese dal governo messicano: ispezioni in tutte le case o locali, isolare persone sospette ispezionare passeggeri portatori potenziali del virus, proibire asembramenti...
Il panico, lo sappiamo, è un'arma eccellente in mano al potere. E' necessario, in primo luogo, armarsi di una buona dose di sospetto, sfuggire al bombardamento informativo. "L'attenzione igienica è fondamentale" aggiunge il dottor González Casanova. "Non soltanto lavarsi le mani, ma anche la faccia e la narice prima di coricarsi. Evitare luoghi affollati."
Dobbiamo cambiar le nostre abitudini alimentari. In questo inizio di millennio mangiare è un atto politico e le grandi compagnie ci stanno assassinando. Boicottiamo le transnazionali della morte. Non mangiamo carne. Né di porco né pesce né pollo che è il più contaminato.
Possiamo comprare cibi da persone conosciute o creare cooperative di consumo intelligente.
Ne La fattoria degli animali, incubo letterario su un futuro che sta arrivando, George Orwell descrive come il potere ha trasformato i porci da semplici compagni in dittatori spietati. No permettiamo che la profezia si traformi in realtà.

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