martes, 16 de junio de 2009

Alan García cede e ritira i decreti contro l'Amazzonia

Con un annuncio ufficiale nell'aula del Parlamento, il governo ha reso noto che è pronto a ritirare i decreti che legalizzano la concessione di gran parte dell'Amazzonia alle multinazionali. Alan García ha dovuto fare vari molti passi indietro, sotto il peso della sollevazione delle popolazioni indigene e del largo ripudio della società peruviana alla privatizzazione delle foreste, suolo, sottosuolo e fiumi del polmone amazzonico.

Il governo di Lima ha sentito sul collo il fiato del clamore internazionale suscitato dall'eccidio di Bagua della settimana scorsa, quando Alan García sostituì il dialogo e la trattativa con la repressione aperta. Il bilancio è stato tragico ed ora -dopo un numero imprecisato di poliziotti e indigeni morti e desaparecidos- il governo è disponibile a quanto la società civile coralmente richiedeva da molti mesi.

Il capo del governo Y. Simon, dopo l'autocritica di fronte ad una parte delle organizzazioni amazzoniche che hanno accettato di incontrarlo, si trova in una situazione molto vulnerabile. Le sue dimissioni sarebbero imminenti; con la sua testa salva -per ora- quella di Alan García.

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