sábado, 3 de abril de 2010

Patto tra Russia e Venezuela: energia, difesa

Firmati 31 accordi: energia, difesa, industria - Evo Morales si unisce all'incontro

Putin è giunto a Caracas per una visita in cui sono stati firmati accordi di grande rilevanza. E' la seconda volta che il leader russo arriva in Venezuela, e questa volta coincide con un momento difficile, in cui Mosca è stata oggetto di gravi attacchi terroristi, aventi come obiettivo esclusivo la popolazione civile.
La Russia ha siglato un accordo che rende operativo lo sfruttamento dei giacimenti della zona dell'Orinoco, dando vita ad una società binazionale mista, a maggioranza azionaria del Venezuela. Oltre al blocco Junin III, è prevista l'assegnazione di altri due settori (Ayacucho II e III), in quella che è la più grande riserva mondiale di idrocarburi. Il Servizio Geologico degli USA stima che contenga 513 miliardi di barili di petrolio.

Putin ha consegnato un buono di 600 milioni di dollari al Venezuela come prima tranche per i diritti di partecipazione. Chávez ha reso noto che nei prossimi 9 anni, è prevista l'entrata di 80 miliardi di dollari ad opera delle compagnie petrolifere -a predominanza statale- che seguiranno la Russia nella faja del Orinoco. Si tratta della compagnia cinese, indiana, brasiliana, vietnamita, argentina, Repsol, ENI ecc.

La Russia aprirà una fabbrica di materiale ferroviario ed ha garantito che parteciperà alla creazione di una struttura per produrre energia nuceare per uso civile. Putin ha reso noto che la Russia ha aperto una linea di credito di 2 miiardi di dollari per l'acquisto di tecnologia militare, ed ha specificato che -finora- il Venezuela non intende farvi ricorso.
Chávez ha ricordato che gli USA rifiutano di vendere i ricambi persino di vecchi velivoli Hercules C130, violando i contratti di vendita, ed esercita forti pressioni su altri Paesi per impedire che vendano materiale aeronautico.

Con un pizzico di ironia, Putin ha fatto notare che i russi sono felici di riempire un vuoto del mercato. Al corrispondente della BBC, ha detto che non ha nessun senso che una grande potenza che destina alla difesa militare più di quanto spenda tutto il resto del mondo, possa sentirsi minacciata da un piccolo Paese. "Continueremo a collaborare con il Venezuela nel campo della difesa e della sicurezza. Escludo che il Venezuela abbia alcun vincolo con il terrorismo. Abbiamo un'ottima banca dati, e non abbiamo trovato nessuna traccia di questo".

I due Paesi hanno ribadito la comune vocazione ad operare per un mondo multipolare, a tal fine rafforzeranno i vincoli reciproci in molti settori -dal finanziario alla difesa- e qualificano come "strategica" la loro crescente collaborazione. Il capo di Stato boliviano Evo Morales è giunto a Caracas per riunirsi con Putin e Chávez, sul tema energetico, sicurezza e difesa.

Rusia paga bono de acceso a faja petrolera de Venezuela

"Me gustaría traspasar a usted la primera transferencia por 600 millones de dólares", de un total de mil millones de dólares que acordaron pagar las empresas para explotar conjuntamente con Venezuela el bloque Junín 6 de la riquísima reserva venezolana.

"No los defraudaremos", dijo Putin a Chávez durante una firma de acuerdos bilaterales en el palacio presidencial de Miraflores.

Entre los convenios suscritos se acordó "incorporar el Consorcio Nacional Petrolero ruso en el plan de desarrollo de los bloques Ayacucho 2, Ayacucho 3 y Junín 3", además de Junín 6, para ampliar la presencia de ese consorcio en la petrolífera venezolana.

"Esos campos los tenían las empresas rusas por separado. Lo que hemos hecho es firmar un documento para que esos derechos pasen al consorcio", explicó a periodistas el ministro venezolano de Petróleo, Rafael Ramírez.

Así, el consorcio ruso-venezolano, en el que la estatal Petróleos de Venezuela (PDVSA) tiene 60 por ciento de las acciones y las empresas rusas Rosneft, Lukoil, Gazprom, TNK-BP y Surgutneftegaz el restante 40 por ciento, participará en la explotación de cuatro campos en la faja del Orinoco. Eso da una producción en conjunto de más de un millón de barriles diarios.



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