Christine Lagarde in sella, lo "stupratore" è fuori - Colpi proibiti tra l'elite finanziaria: rilasciato l'ostaggio
Lo stesso giorno in cui avviene il cambio della guardia al vertice del FMI, esce di galera D. Strauss Kahn. Come in un grande hotel, c'é chi entra e chi esce, sincronizzati. FMI e carceri hanno la porta girevole, in un momento si può precipitare dalle stelle alle stalle. O viceversa. Sono tempi bui e convulsi. La realtá supera quasi sempre la fantasia, o quella di molti autori di gialli
o sceneggiature sui maneggi dei "servizi". In un certo senso, D. Strauss Kahn é rimasto in cella fino a quando é stato raggiunto il consenso indispensabile a C. Lagarde per lasciare la direzione dell'economia francese e assumere quella del globo terracqueo. Appena eletta, la scintillante giustizia usamericana libera l'ostaggio DSK, scoprendo che non é un turpe stupratore di donne musulmane. No, l'accusatrice non sarebbe una nobile damigella, ma un'avida ricattatrice telecomandata che -come da telefonata regolarmente registrata- voleva spremere il turgido banchiere francese.
La telefonata della gentil damigella era diretta ad un ospite degli affollati penitenziari usamericani, con opportuno curriculum da bassifondi. Improvvisamente, questa registrazione viene provvidenzialmente tolta dalla naftalina. Così l'uomo che aveva osato dire che il dollaro ha fatto il suo tempo (qui) e che bisogna rimpiazzarlo (qui) -voila, colpo di scena!- è stato liberato. Il FMI è ora nelle esili ed artigliate mani di madame Lagarde. Obama tira un sospiro di sollievo. Per Napoleon Sarkozy, invece, ritorna l'incubo di Strauss Kahn come ostacolo per avvitarsi sulla poltrona dell'Eliseo. Il latifondo mediatico -ohibò- passa alla celebrazione delle lodi alla magistratura usamericana che sa ravvedersi a tempo. Anche quando pesca nel torbido, viene indotta in errore o fa male i calcoli.
No hay comentarios:
Publicar un comentario