jueves, 25 de agosto de 2011

Libia: Al Jazira, fonte primigenia di menzogne

Omar al Mukhtar (1862 -1931)
Tito Pulsinelli
Un editoriale apparso su Russia Today (qui), indica che Al-Jazira e' la fonte primigenia che ha eretto un'Himalaya di menzogne per smontare pezzo per pezzo la nazione libica, a suon di bombe. La rete dell'emiro del Qatar é stata in prima linea nella guerra psicologica per l'intossicazione delle menti e l'imbarbarimento dei cuori. Questi specialisti della novella neochirurgia catodica hanno -dapprima- spianato la strada per strappare il "pezzo di carta" all'ONU. La famigerata "zona di esclusione di volo" -con l'astensione della Russia e Cina, che paghera' con moneta pesante- trasformata poi in 14 mila missioni aeree per bombardare tutte le strutture militari e civili della Libia. Al Jazira ha letteralmente fabbricato scenografie di cartapestanei propri studi per conferire maggiore verismo alle sue narrazioni riguardo (qui) le famose "primavere arabe".

Debutto' con il lancio del famoso "cimitero a cielo aperto", poi le molteplici fughe di Gheddafi all'estero, diserzioni, abbandoni ecc. Hanno diffuso -paro paro- i materiali preconfezionati dal reparto psy-ops della NATO, senza infingimenti né vergogna. Fino all'ultimo lancio dell'arresto dei figli di Gheddafi di domenica scorsa, smentito urbi et orbi dalla riapparizione di Al Islam Gheddafi sulla rete Telesur. Imprevista resurrezione alla Lazzaro che prende in contropiede Al Jazira, NATO, l'inqualificabile giudice Moreno Ocampo del Tribunale Penale Internazionale e tutta la diplomazia europea. No problem, questa stava gia' decollando per Bengasi per i dettagli della ripartizione del bottino. L'orso non é morto, ma la pelle se la sono giá aggiudicata. Tutti, meno il povero Frattini e l'ENI che ricevera' le briciole di quel che Gheddafi le aveva concesso come socio preferenziale.


"Il giornalismo e' morto, Gheddafi e' ancora vivo", é una battuta pesante che mette la croce definitiva sull'informazione ridotta ad attivita' collaterale delle "guerre senza limite" interpretate dalla NATO. Quelle "di IV generazione", in cui le immagini sono piú importanti dei proiettili. L'emiro del Qatar é Il propietario di di Al Jazira, e l'ha messa a disposizione della NATO -congiuntamente a beni patrimoniali, armi e truppe- per la distruzione di una nazione musulmana e laica. E' il prezzo da pagare affinche' i medievali racket delle 8 monarchie assolutiste che ancora infestano la terra araba, possano continuare a fare affari con il neocolonalismo USA ed europeo.


Le 8 monarchie ricevono la patente di corso "democratico", pagano dazio e si mettono al riparo da eventuali "primavere". Senza le bombe, il sequestro dei beni finanziari della Libia e l'invio dei commandos inglesi, giordani e del Qatar dove sarebbero arrivati i separatisti di Bengasi? Piu' o meno, dove si trovano ora i tunisini e gli egiziani: sotto un comando militare. Al-Jazira ha messo in piedi anche una emittente tv, un gentile omaggio per i "ribelli", appoggiato ad un satellite francese, per combattere la tv di stato libica. Ma....dov'e' andato a finire un minimo di parvenza di imparzialità? Ha agito come uno strumento bellico schierato sul fronte dell'intossicazione psicologica di massa. E' ormai un fattore di propagazione di dissociazione psicotica.


Questa rete qatariota ha smarrito ogni filtro e discernimento, tanto che uno degli ultimi lanci si colloca al di la' di ogni ritegno: "Un aereo della Nato ha abbattuto un missile Scud lanciato dai lealisti" (sic). Sarebbe verosimile il contrario, ma é impossibile visto che Gheddafi consegno' tutta la tecnologia anti-aerea come prezzo per ristabilire le relazioni con Londra. Insomma, arriva ad inventare persino congegni di cui le "umanitarie" arti marziali occidentali sono ancora prive. Suscitano ilarita', non piu' rispetto.





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