miércoles, 19 de octubre de 2011

L'ordine della NATO non regna in Libia

La pax-NATO  in Libia
La bandiera verde continua a sventolare sulle cittá di Ghat, Gadames, Tiji, Badr, Al Harush, Al Kufrah, Tobrouk, Albayda, Darnah, Al Marrl, Al Biar, Sirte ed altri centri minori. I due terzi del territorio della Libia e piú della metá della sua popolazione non ha piegato la testa né si e' arresa alle campagne di annientamento pianificate dalla NATO. Sirte si e' eretta come un baluardo della dignita' nazionale, capace di combattere contro la seconda
 colonizzazione promossa dagli "occidentali". Questi, nonostante la depredazione delle risorse finanziarie presenti nelle banche francesi, inglesi, italiane e nordamericane, sono di fronte al fatto che non bastano i bombardamenti, la superioritá tecnologica, il CNT -incapace di formare una parvenza di governo, ed inservibili come forza militare- non sono sufficienti nemmeno le bande di  mercenari mediorientali, e quelli delle agenzie europee e nordamericane. Sono insufficienti anche i kommandos specializzati dei Paesi aggressori. Per controllare la Libia e riattivare seriamente l'estrazione ed esportazione di idrocarburi, e' ormai indispensabile approntare una spedizione di 30mila soldati NATO.
Sirte e' la Stalingrado della NATO, ma per completare la ri-colonizzazione varie altre Stalingrado incontrerá sul suo cammino.

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