miércoles, 9 de noviembre de 2011

Italia: Più vicini al governo unico della BCE

Vincono "i mercati" - Referendum ed elezioni prescindibili - BCE designa primi ministri e disegna la "nuova governabilità"
Tito Pulsinelli
"Beati quei popoli che tengono lontani gli economisti dal governo della cosa pubblica" 
E' in corso un trasferimento e concentrazione di poteri e risorse economiche senza precedenti, a favore del governo clandestino dell'elite globalista che -in nome del realismo economico- sta istaurando la dittatura dell'economia. Le vittime sacrificali sono tutte le classi subordinate e medie del continente, spogliate di beni, previdenze, coperture legali e diritti civili a vantaggio delle oligarchie finanziarie. Il coro di No al referendum in Grecia sancisce la morte della democrazia rappresentativa e della possibilità
dell'alternanza verace. La designazione a primo ministro greco di un economista ed alto funzionario della tecnocrazia europea , e quella imminente di Mario Monti a primo ministro d'Italia, testimonia che l'unica "scelta" concessa dalla Banca Centrale Europea (BCE) alla plebe, è quella di patire l'autoritá dei boss di prima fila del suo staff, o managers di Goldman Sachs.

Il gioco è biecamente truccato: i popoli devono piegarsi al dispotismo di istituzioni-azzerate che -in realtà-solidificano lo Stato del benessere sociale dei banchieri, in piena controffensiva generale. Costoro mirano ad appropriarsi definitivamente anche dei governi nazionali, designando ministri e primi ministri. Liquidazione degli ultimi scampoli delle sovranità nazionali. Dal pulpito degli screditati politici "alternativi", si vocifera senza pudore che ora la linea divisoria passa tra chi "vuole l'Europa" e tutti gli altri. In realtà, chi si piega a una "europa" in cui tutto il potere è stato clandestinamente usurpato dalla BCE. Alle spalle e sulla testa della cittadinanza del continente. Gli ultras del liberismo globalista, reclamano a gran voce l'allineamento automatico, acritico e totale ad una Unione Europea "a 2" (Germania e Francia), data in ostaggio alla folle sperimentazione recessiva della BCE.

Il ciclo mortifero in cui è entrato il vecchio continente è una tardiva riedizione del dramma storico che il FMI impose con sudore, lacrime e polvere da sparo all'America latina. Ne è uscita grazie alle ribellioni popolari, anti-partito, civico-militari, che hanno prima neutralizzato e poi estromesso progressivamente il fondomonetarismo. Le politiche che sacrificano il 99% della gente ad esclusivo vantaggio dell'1%, vennero sconfitte solo dall'insubordinazione popolare crescente. Le nazioni emergenti -a cominciare dalla Russia, India e Brasile- da cui il G20 si aspettava che aprissero i portafogli per ri-capitalizzare il FMI, in realtà sono state vittime e cavie del liberismo. I saccheggiati di ieri, dovrebbero aiutare i loro saccheggiatori a completare il sacco dell'Europa meridionale e la devastazione irreversibile di quella orientale. A cambio di che dovrebbero "salvare" i Paesi Industrializzati Altamente Indebitati (PIAI)?

Oggi, vanno a gonfie vele propio perchè hanno recuperato sovranità monetaria ed economica, ridando fiato a progetti di sviluppo nazionali autonomi. Hanno smesso di atterrirsi di fronte a tabú come neo-protezionismo, mercato interno, industria nazionale, investimenti sociali ecc. Hanno restituito agli Stati la funzione di tracciare le direttrici dello sviluppo -toglendola alle multinazionali- e spezzare i monopoli, riconquistando anche un ruolo economico. Hanno delimitato o ridotto lo strapotere dei centri finanziari internazionali. La Russia ha bloccato la depredazione totale sue materie prime e dell'apparato industriale, quando ha legato le mani ai nuovi oligarchi e alla banca occidentale.

Il processo di decomposizione ha già superato il perimetro angusto dell'economia, sta sconfinando nella dimensione sociale, pertanto la politica è insufficiente per arginarlo, soprattutto per tornare ad affermare il valore del bene comune e gli interessi fondamentali delle maggioranze. La linea divisoria è tra il dispotismo economico delle elites e le esigenze sociali primarie del 99%. L'ammucchiata "a 27" non è più funzionale alla conformazione di un blocco europeo autonomo, equidistante, sovrano, come soggetto attivo del multipolarismo. L'attuale UE è solo vassallaggio alla plutocrazia di Washington e all'arroganza senile dei suoi pretoriani che comandano la NATO.

E' inammissibile subire la tutela del FMI quando l'Italia non ha richiesto nessun "prestito". Lo scenario di lotte che si apre in Europa contro il nuovo oscurantismo finanziario è un capitolo fondamentale della battaglia umanista contro il governo-ombra globalista delle elites, e la sua scelta di guerre interne ed aggressioni belliche esterne. Proprio ieri, la Germania e la Russia hanno inaugurato il North stream, oleodotto che attraversa il mar Baltico e garantisce rifornimenti energetici sicuri e diretti. Notte fonda per l'Italia che -dopo aver inutilmente dovuto rinunciare al South stream con i russi- ha trangugiato anche la cicuta di una guerra per perdere le relazioni privilegiate con la Libia. E per sovraprezzo, é stata umiliata con la tutela del FMI a caccia della sua invidiabile riserva aurea. L'Italia, l'Europa, meritano un'altra classe dirigente, capace di sintonizzarsi con le sue genti, che sappia guardare non sempre e solo ad occidente, ma anche al nuovo protagonismo delle nazioni del mondo multipolare. Non con occhi avidi e rapaci di pirati sdentati.

3 comentarios:

Avenarius dijo...

Come si fa a chiedere asilo politico al Venezuela?

Anónimo dijo...

OLTRE LA PADELLA E LA BRACE:
ALLEANZA STRATEGICA COI BRICS E RIVOLTA POPOLARE
Le braci in cui stiamo cadendo sono quelle dei capitalisti BCE e anglo-americani, con la Goldman Sachs in sala regia: ad entrambi interessa saccheggiare quel che resta dell'apparato industriale italiano, e privatizzare i beni comuni Le braci sono: la svendita dell'apparato industriale italiano, a cominciare da ENI, Enel, Finmeccanica, Fincantieri, la privatizzazione delle aziende di servizi pubblici Le braci sono la pensione a 67 anni per tutti, l'inevitabile aumento delle tariffe pubbliche, la sostituzione dei contratti di lavoro nazionali con quelli aziendali, più precariato e più facilità di licenziamento.
Il "risanamento" dell'Italia viene affidato ad ex- impiegati della Goldman Sachs: Monti, Draghi, e contigui tra le ombre, Prodi, Letta, Amato. A chi pensa che il FMI possa aiutare l'Italia, basti ricordare che tutto il Sudamerica sfugge da tempo dai suoi aiuti, dopo la devastante esperienza dei due decenni passati, in particolare di Venezuela ed Argentina. Come è quindi possibile che risanino il bilancio italiano le stesse forze che hanno guidato l'attacco economico all'Euro?
La governance franco-tedesca dell'Europa, già divisa sulla questione libica, non sembra all'altezza di sostenere l'attacco delle multinazionali anglo-americane all'Europa e all'Euro Solo un forte sostegno dei Paesi Brics poteva contenere questo imponente attacco dell'area dollaro e proteggere l'Euro, ma Brasile Russia India Cina si sono giustamente defilati: sono appena stati cacciati a suon di bombe dalla Libia da una coalizione comprendente gli europei, perchè mai dovrebbero aiutarli? I paesi Brics presentano il conto all'Europa della sconsiderata partecipazione all' aggressione imperialista. Quando si comincerà a fare un bilancio dei costi politici, oltrechè economici ed umani, della partecipazione alla Nato ed alle sue guerre, allora saranno maturi i tempi per riconsiderare le alleanze internazionali. A mio parere solo una coraggiosa uscita dalla Nato ed un cambio di alleanze internazionali a fianco dei Brics, e un processo di reindustrializzazione con loro concordato, potranno aprire degli orizzonti meno cupi. Per intanto non ci resta che imitare la Grecia, preparare pazientemente scioperi generali, la paralisi del Paese e la rivolta della popolazione al programma di lacrime e sangue che i Papandreu italiani stanno mettendo a punto. Anche quanto successo nella americana Oakland può fare scuola: sciopero generalizzato auto.organizzato e paralisi della città. Il debito pubblico, creato dai nostri capitalisti per assorbire la loro sovraproduzione e salvaguardare i loro profitti, va pagato da quel 10 % della popolazione che ha accentrato oltre metà del reddito nazionale. Luigi Ambrosi

Anónimo dijo...

Sono d'accordo, aggiungerei la necessitá di rilanciare la proiezione dell'Italia nell'area del Mediterraneo e in uqlle dei Balcani. Con la guerra contro Gheddafi, l'Italia é stata amputata dello storico legame con la libia, e soprattutto cancellata dal Mediterraneo.
Finora, le elites italiche hanno sempre preferito accodarsi a Berlino, parigi, vienna, londra o Washington. A seconda delle epoche storiche. Ha sempre preferito di essere l'ultima tra i "primi".

Oggi, quand'e' ridotta ancora una volta ad "espressione geografica", ed alla vigilia delle disintegrazione dell'UE,sarebbe saggio guardare avanti, recuperare autonomia, e diventare un asse di aggregazione delle nazioni del Mediterraneo e dell'area dei Balcani. Per far questo,´ci vuole un'altra classe dirigente, leadership genuine, e calcinculo ai banchieri BCE, per recuperare visione geopolitice ed un ruolo piú' indipendente ed autonomo.

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