Se l'aggressione militare contro la Siria scalerà altri gradini, che ci aspetta nell'immediato futuro? Se l'avventurismo di Obama -o il "la va o la spacca" dei pochi incondizionali europei, non saranno messi nella condizione di non nuocere -a se stessi a agli altri- a che dovranno prepararsi i cittadini falcidiati dalla crisi? Gli europei, non solo patiranno l'impennata dei carburanti e delle energie per uso industriale, ma dovranno far fronte a rifornimenti di gas centellinati. La suddita britannica miss Ashton, baronessina e dichiaratrice ufficiale della UE,
dovrebbe riflettere prima di parlare (a sproposito). Per questo la Germania se ne sta quatta quatta, e ribadisce "senza se e senza ma" che non interverrà contro la Siria. Preferisce la sicurezza dei rifornimenti diretti di gas dalla Russia, attraverso il gasdotto del mar Baltico.
Pubblichiamo una parte del testo di Brandon Smith.
1) Molti alleati degli USA si
rifiuteranno di partecipare immediatamente all’attacco contro la Siria. Obama
continuerà l’attacco unilateralmente (o con il solito sostegno di Israele e
dell’Arabia Saudita), e gli Usa appariranno anche più chiaramente la prima
causa della crisi.
2) Obama tenterà di mitigare le
proteste pubbliche limitandosi ad attacchi missilistici, ma questi saranno
molto meno efficaci che nelle guerre precedenti, in Iraq e in Afghanistan.
3) Verrà imposta una no fly zone
ma la marina USA cercherà di stare fuori dalla portata della tecnologia
missilistica russa avanzata posseduta dalla Siria e questo renderà più lungo il tempo di
reazione all’aviazione siriana. Aspettiamoci danni alle forze navali e
aeree americane maggiori che in Iraq e in Afghanistan.
4) L’Iran manderà immediatamente
truppe e armi in aiuto della Siria. La Siria diventerà un selvaggio mix di
varie forze combattenti su basi ideologiche, invece che per questioni puramente
politiche o di confini. Gli scontri si estenderanno ad altre nazioni, in
segreto o apertamente, come successe in Vietnam.
5) Israele probabilmente sarà la
prima nazione a mandare ufficialmente truppe in Siria (come l’Iran)
giustificandosi con la mancanza di efficacia degli attacchi missilistici
americani. Poco dopo entreranno in azione le truppe americane.
6) L’Iran chiuderà lo
stretto di Hormuz affondando diverse navi mercantili nella stretta via di navigazione e lancerà missili a pelo
d’acqua contro ogni naviglio che tenterà di rimuovere i relitti. Le
esportazioni di petrolio nello stretto di Hormuz saranno bloccate per mesi,
tagliando immediatamente il 20% delle forniture di olio mondiali.
7)
La guerra civile egiziana, ora in corso sotto traccia, esploderà a causa della
rabbia causata dalla presenza USA in Siria. Il Canale di Suez diventerà una
rotta costosa per gli esportatori
di petrolio. Molti sceglieranno la rotta di capo Horn, in Africa, con un
prolungamento di due settimane dei tempi di navigazione e un aumento del costo del petrolio
trasportato.
8)
L’Arabia Saudita vedrà dispiegarsi
le ribellioni di carattere insurrezionale che covano da anni sotto la
superficie.
9) I prezzi della benzina andranno alle stelle. Prevedo un aumento tra il 75 e il 100% dei prezzi entro due-tre mesi dall’attacco alla Siria.
10)
Viaggiare diventerà difficile se non impossibile dati gli alti prezzi della
benzina. Quella parte della nostra economia che stava ancora andando bene
grazie al turismo crollerà. L’acquisto di case diminuirà ancora di prima per l’enormità delle spese per la mobilità
delle famiglie.
11)
La Russia minaccerà di limitare o tagliare tutte le esportazioni di gas
naturale alla UE se questa tenterà di unirsi agli USA nell’aggressione alla
Siria. L’EU obbedirà, data la sua dipendenza dall’energia russa.
12) La Russia posizionerà forze
navali nel Mediterraneo per mettere gli USA sotto pressione. Secondo me la possibilità che la Russia inizi uno
scontro diretto con gli USA è bassa, principalmente perché nazioni come Russia
e Cina non hanno bisogno di scontrarsi con gli USA con le armi per danneggiarli
efficacemente.
13)
Poi la Cina e la Russia annunceranno la decisione di abbandonare completamente
il dollaro come moneta di riserva. Un processo che era cominciato già nel 2005
e di cui le banche globali sono a conoscenza da anni.
14)
La Cina essendo il maggior exportatore e importatore del mondo, molte nazioni
la seguiranno nell’abbandonare il dollaro nel commercio bilaterale. Il valore
del dollaro crollerà. La colpa verrà data alla Cina, alla Russia e alla guerra
in Siria e le banche globali e la FED non saranno ritenute le vere colpevoli.
15)
La combinazione di alti prezzi dell’energia e svalutazione del dollaro colpirà
duramente i prezzi al dettaglio. Prevedo un raddoppio dei prezzi di tutti i
beni. Vedremo scomparire dagli scaffali molti prodotti d’importazione.
16)
Il numero dei senzatetto aumenterà esponenzialmente in seguito agli inevitabili
tagli ai programmi di welfare, inclusi i buoni per l’acquisto di generi
alimentari. Comunque il welfare non sparirà, sarà semplicemente adattato a fini
diversi. I senzatetto saranno trattati come criminali. Le bande vaganti di
disoccupati, tipiche della Grande Depressione, non esisteranno durante una
crisi moderna. Le agenzie statali e federali attueranno una politica “lontano
dagli occhi lontano dal cuore” verso gli indigenti, forzandoli a risiedere nei
rifugi di soccorso o in altre istituzioni burocratiche il cui scopo sarà di far
accettare ai senzatetto lo status di rifugiati, rendendoli totalmente
dipendenti dalle briciole federali, ma anche prigionieri in campi organizzati
dal governo federale.
17) Gli attacchi terroristici
(sotto false bandiere o veri) si diffonderanno a macchia d’olio. Israele è
altamente vulnerabile. Gli Usa potranno subire una serie di attacchi, inclusi
quelli cibernetici, alle infrastrutture. La Siria e i suoi alleati verranno
accusati senza prove. La Casa Bianca darà vità a istituzioni autoritarie,
inclusa la continuità degli ordini esecutivi del governo, il Patriot Act, la
NDAA ecc.
18)
La legge marziale non sarà dichiarata ufficilmente ma per le strade
dell’America sarà come se lo fosse.
No hay comentarios:
Publicar un comentario