L'Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasur), (1) ha approvato all'unanimitá una risoluzione che richiede agli USA di derogare il decreto firmato da Obama il 19 marzo, che dichiara il Venezuela come una "minaccia insolita e straordinaria". Il documento approvato dalla totalitá dei governi nel vertice di Quito, stabilisce che in questa fase storica sono inaccettabili "intromissioni che sono una minaccia alla sovranitá e
Argentina,Bolivie,Brssile, Cile, Colombia, Écuador,Guyana, Paraguay, Peru, Surinam, Uruguay e Venezuela esigono al governo USA un approccio molto differente. "...che ponga in pratica alternative di dialogo con il governo del Venezuela, e pertanto sollecita la derogazione del citato Decreto Esecutivo". Il blocco sudamericano fissa cosí un punto fermo che é una autentica svolta geopolitica: sono alle spalle i tempi dei diktat unilaterali di Washington. I decreti della Casa Bianca sono validi all'interno dello Stato-nazione USA, non piú nel resto del continente.
Il "documento di Quito" é senza dubbio di valore storico, perché unifica i governi di tutti i Paesi sudamericani -di differente orientamento- attorno alla difesa inviolabile dell'autonomia, e trasforma in politica di Stato il rigetto definitivo del resto della "dottrina Monroe". Il subcontinente vuole rimanere pervicamente una Zona di Pace, libera di conflitti bellici e operazioni di destabilizzazione violenta contro la convivenza, le risorse e i beni.
La firma apposta da Obama allo scriteraito decreto ha messo in allarme l'America latina, facendo risorgere nella maniera piú acuta la condanna, moltiplicando il risentimento anti-yankee. Dovranno sudare le fatidiche sette camice prima di riuscire a creare il casus belli, in quanto il Venezuela non é percepito assolutamente come una minaccia per nessuno. Circola una barzelletta: la sola minaccia proveniente dal Venezuela é l'invasione delle sue insopportabili telenovelas.
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