martes, 1 de septiembre de 2015

Venezuela: L'Unione Europea non puo' parlare di diritti umani


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25% della popolazione venezuelana è costituita da colombiani - Sfrontata doppiezza morale dell'UE

T. Pulsinelli Il ministero degli esteri del Venezuela ha emesso un duro comunicato in risposta ad una grossolana interferenza di Bruxelles in materia di migrazioni e diritti umani. "Prima di tentare di governare il mondo e fare circolari ai Paesi sovrani, li invitiamo a cercare di fare qualcosa per risolvere la più grande crisi umanitaria

Colombia: Scoperta la fossa comune più grande del continente QUI

generata in Medioriente, Africa e Asia dove muoiono migliaia di persone sotto lo sguardo complice di questi stessi burocrati", dice il comunicato di Caracas.

L'UE è preda di una ondata migratorie senza precedenti, generata dalle guerre irregolari della NATO o grazie ai finanziamenti e addestramento militare elargiti a bande di mercenari in Siria e Libia. Ciononostante, ha avuto l'ardire di attaccare il Venezuela per aver chiuso un tratto della frontiera comune con la Colombia, e per aver proceduto ad espellere cittadini clandestini o coinvolti in attività illecite. La UE si deve piegarsi alla politica degli USA e della NATO finalizzata alla produzione bellica di profughi e disperati da scaricare sul continente europeo, per generare disfunzioni e moltiplicare le contraddizioni interne degli "alleati". Bruxelles non puo' assolutamente salire in cattedra e bacchettare chicchesia. Per due ragioni.

1) Il 25% della popolazione venezuelana è costituita da colombiani sfuggiti ai massacri di una guerra civile che dura da 65 anni; successivamente vi furono ondate migratorie dalle campagne e dalle zone depresse cadute sotto il controllo dei narcos e del braccio armato paramilitar, fondato dall'ex presidente colombiano Uribe. Con la presidenza di Uribe, l'economia criminale e il fronte dei narcotrafficanti si fa Stato. Aumentano a dismisura le eliminazioni fisiche di massa e le fosse comuni. Chi salva la pelle si rifugia in Venezuela.

2) Il Venezuela è pienamente sovrano e decide con autonomia la sua politica migratoria, senza pressioni e ricatti esterni. La caduta del prezzo del petrolio e delle materie prime, mette in difficoltà la conservazione e continuità del suo Stato sociale. I livello dell'istruzione-salute-pensioni esistente, di cui godono anche i quasi 6 milioni di colombiani legalizzati. Caracas non è più in grado di assorbire una migrazione in aumento esponenziale che -dopo la firma del Trattato di libero commercio con gli USA- sta distruggendo l'agro-esportazione e la media industria.

L'oligarchia della Colombia scarica storicamente  i poveri eliminadoli fisicamente o esportandoli all'estero. In primo luogo in Venezuela, poi Argentina, Cile, Brasile e USA. Caracas non può continuare a fare da spugna, soprattutto non può permettere l'espansione del consumo di cocaina, e l'istallazione di pratiche mafiose come la mazzetta, contrabbando massivo dei beni di uso popolare sovvenzionati, sequestri-express, omicidi su commissione e -ultimamente- anche nuclei paraterroristi spuntati durante la guarimba del febbraio 2014.

Il Venezuela non vuole fare la fine del Messico in cui i narcos hanno penetrato tutti i livelli delle istituzioni, e respinge al mittente le manipolazioni interessate  dell'UE. La diplomazia bolivariana ricorda che "siamo vittime dell'aggressione di mafie narcotrafficanti, bande di paramilitari e di una guerra economica sistematica dal territorio colombiano".

3 comentarios:

Anónimo dijo...

La vita dà sorprese e riesce sempre a stupirci. Chi l'avrebbe detto che Uribe e il suo ex ministro della Difesda Santos hanno la faccia di bronzo di accusare il Venezuela come "violatore di diritti umani".
Hanno il marchio depositato dello sterminio di popolqazione civile e sfollamento di province intere per impossessarsi dei terreni esplorati come ricchi di minerali. O per usarli nella coltivazione della foglia di coca.

Hanno al loro attivo la fossa comune più grande dell'America latina....hanno obbligato 5 milioni di Colombiani a scappare e vivere nelle bidonvilles della periferia di Bogotà, Cali ed altre grandi città....

Eppure osano accusare chi ha dato asilo e rifugio a milioni di fuggiaschi...e lo fanno tra gli applausi dei grandi Media e della famigerata unione Europea...

In Venezuela, un abitante su 5 è colombiano o discendente, legalizzato o clandestino....e fa bene a mettere alla porta mariuoli e mafiosetti...

Anónimo dijo...

Che schifo i politicanti dell'opposizione! Fino a due settimane fa, accusavano il presidente Maduro di non usare la mano dura contro i clandestini, di essere troppo cool con la "feccia colombiana" e la fiumana di miserabili che "contamina le città".
Ora, hanno fatto una inversione a U, e dicono l'opposto: il governo è intollerabile, eccessivo, e si spingono a dire che .....ha "maltrattato dei poveri
indifesi" (sic)!
E non hanno nessuno scrupolo: sono visceralmente anti-nazionali, danno sempre ragione a chi sbraita dall'estero.

Stavolta, però, si sono schierati dalla stessa parte di Uribe, dei narcos e dei paramilitares. Usano lo stesso vocabolario, e li fiancheggiano nella loro campagna internazionale anti-Venezuela.
Che schifo......

fla.detomin dijo...

Ma che ti vuoi aspettare da sti fighetti dal portafoglio pieno e la testa vuota????
Due anni fa accusarono Maduro di eseere nato in Colombia, e pertanto era un presidente illegittimo perchè straniero. Adesso, accusano il presidente di essere anti-Colombia e di ordinare persecuzioni inumane contro i colombiani!!
Mentivano prima, mentiscono ora! Sanno solo calunniare e hanno vergogna a trasformarsi in utili idioti di Uribe...uno che ha portato nel cuore dello Stato le narcomafie...

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