Antonio Gramsci, Sotto la Mole, Avanti 6 giugno 1918 -
"... Il dottor Voronof ha già annunziato la possibilità dell'innesto delle
ovaie. Una nuova strada commerciale aperta all'attività esploratrice
dell'iniziativa individuale. Le povere fanciulle potranno farsi
facilmente una dote. A che serve loro l'organo della maternità? Lo
cederanno
alla ricca signora infeconda che desidera prole per l'eredità dei sudati risparmi maritali. Le povere fanciulle guadagneranno quattrini e si libereranno di un pericolo. Vendono già ora le bionde capigliature per le teste calve delle cocottes che prendono marito e vogliono entrare nella buona società.
alla ricca signora infeconda che desidera prole per l'eredità dei sudati risparmi maritali. Le povere fanciulle guadagneranno quattrini e si libereranno di un pericolo. Vendono già ora le bionde capigliature per le teste calve delle cocottes che prendono marito e vogliono entrare nella buona società.
Venderanno la possibilità di diventar madri: daranno fecondità alle vecchie gualcite, alle guaste signore che troppo si sono divertite e vogliono ricuperare il numero perduto. I figli nati dopo un innesto? Strani mostri biologici, creature di una nuova razza, merce anch'essi, prodotto genuino dell'azienda dei surrogati umani, necessari per tramandare la stirpe dei pizzicagnoli arricchiti.
La vecchia nobiltà aveva indubbiamente maggior buon gusto della classe dirigente che le è successa al potere. Il quattrino deturpa, abbrutisce tutto ciò che cade sotto la sua legge implacabilmente feroce.
La vita, tutta la vita, non solo l'attività meccanica degli arti, ma la
stessa sorgente fisiologica dell'attività, si distacca dall'anima, e
diventa merce da baratto; è il destino di Mida, dalle mani fatate,
simbolo del capitalismo moderno.
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