miércoles, 27 de julio de 2016

Wikileaks possiede altre 3000 mails della Clinton


DEBKAfiles, sito ufficioso dell'inteligence d'Israele:  "La Russia non c'entra con l'hacker anti-Clinton"
La nomina ufficiale di H. Clinton alla corsa presidenziale è stata precedeuta da fatti  che hanno gettato ulteriori ombre sull'evento. Lo scandalo deflagrato è senza precedenti perchè certifica quel che la gente già sapeva. Il vertice del partito democratico ha apertamente sabotato il candidato Bernie Sanders per favorire in ogni modo la "primadonna" lanciata alla presidenza. Il vecchio Bernie perdona e si allinea,e prende la sua razione di fischi. Lo scandalo si fa
più scandaloso perchè Wikileaks lancia nell'arena 20mila messaggi elettronici abusivamente presenti nel computer personale della Clinton. Molti dei quali, classificati come riservati o segreti.

I seguaci di Bernie incazzati lo insultano, si dimette la segretaria del partito dell'asinello, e alla "primadonna" non resta che accusare direttamente la Russia come responsabile diretta delle mail trafugate. Insomma, siamo al più puro cospirazionismo, con relativa accusa a Trump di stare in combutta con il nemico! Debka.files (qui), un sito vicino all'intelligence di Israele, butta all'aria il cospirazionismo dell'ultima ora del partito democratico, a cui si era allineato anche Obama. Gli israeliani dicono che secondo le loro fonti la Russia non ha niente a che vedere con gli hacker anti-Clinton.

Cosa peraltro già anticipata da J. Assange che dall'ambasciata dell'Ecuador di Londra, aveva preventivamente avvertito che è in possesso di altre tremila mails, alcune classificate "top-secret", in grado di gettare luce sulle oblique mene della Clinton quando dirigeva la politica estera USA in Libia e Siria. Non va dimenticato che la Clinton è arrivata alla convenzione democratica, solo dopo che il FBI si era astenuto di procedere penalmente. E dopo che l'hacker rumeno Guccifer inizialmente accusato, era stato ritrovato "suicidato" nella sua cella  come Selvas ha già riportato (qui).

La scalata di Hillary si fa più difficile, non l'aiuta il ricorso al "complottismo" e il fiancheggiamento di M. Albright, falco notorio pro-guerra contro Yugoslavia e Iraq. Famosa per l'imperturbabile cinismo verso la vita segata di mezzo milione di iraqeni: "il prezzo è giusto". Anche il miliardario jetset di stelle e stelline e nuovi arricchit, immancabili frecce all'arco dei liberal, rischiano di rivelarsi spuntate, visto l'impoverimento del ceto medio e la rabbia dei salariati senza lavoro.
 
 E' una cosa ad ostacoli sempre più alti, non uno sprint di 200 metri ad alta velocità, destinata  riservare non poche sorprese. E forse non basterà neppure la teoria del male minore. 



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