domingo, 17 de diciembre de 2017

FOOTBALL GLOBALISTA: L'OPPIO E' ROTONDO (vignetta)

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McDonald
Coriolanis Il neoliberismo, dopo averlo ingerito e assimilato, ha modificato geneticamente anche il Football. Il sudore scomparso, è diventato marca, etichetta e brand. La passione come espressione di socialità e incontri corporei
con i cinque sensi, sono stati epurati. Tutto si riduce a immagine, clik, fb e contenuto mediatico. Prevalente ed
escludente. Gli atleti divengono diafane caricature del "politicamente corretto", mai spettinati e sempre profumati, omologati prodotti seriali.  Qui, in Cina e dappertutto. Appendici della pubblicità, dipendenti dallo psicologo più che dal massaggiatore, soprattutto dall'arte di registi e tecnologie della riproducibilità taroccata dell'immagine. L'agonismo è simulazione reiterativa, più noiosa della divisione "fordista" del lavoro salariato. E' diventata pura rappresentazione che  è il tutto.

Il circo mediatico globale riesce a sopperire e trasfigurare la pochezza tecnica e cretiva di questi protagonisti dell'intrattenimento che non più nulla a che vedere con lo sport. E' sintomatico che la playstation sarà una nuova disciplina olimpica.

Moltiplicazione di campionati, coppe e coppette, nazionali e globali, in ogni contrada e fuso orario, ma il gioco non è più tale. Dappertutto partite che non lascian traccia nella memoria, in nessun luogo la creatività, agonizza  l'epica dell'agonismo sportivo. Trionfo della mediocrità e specializzazione, morte dell'estro che era figlio dell'improvvisazione, dove la genialità del singolo era possibile all'interno di un evento che era coralità. 

Crescita smodata del quantitativo come deliberata antiqualità. L'obiettivo è raggiunto: anche il calcio è una stampella del marketing. Meta anelata: diventare un riempitivo collaterale delle campagne pubblicitarie, come i vecchi film riprogrammati.

Il football è stato stritolato dal meccanismo della vorticosa deperibilità programmata, dopo la sua sussunzione all'economia finanziaria.
E' davvero come un sottoprodotto dei laboratori che trasformano l'oppio in eroina. Vade retro. Tutti gli altri, amanti del "gioco" come avventura vissuta -e non solo visiva- si dirigano ai superstiti campetti delle periferie o negli spazi sopravvissuti al cemento, catrame e wifi.

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