viernes, 19 de julio de 2019

Venezuela: Le CASE di ALIMENTAZIONE: ULTIMA TRINCEA CONTRO il BLOCCO ECONOMICO


Le Case di Alimentazione sono una delle trincee per frenare per l'impatto negativo della situazione economica in Venezuela. Nel quartiere Caricuao di Caracas, funaziona "Lottatrici della Patria", dove Luisa e le altre cuoche si alzano ogni giorno all'alba per garantire i pasti ai piu' bisognosi della sua comunita'. 
Luisa Del Valle Baiz comincia la sua giornata alle 4 della mattina. Ha 77 anni e una forza "caribe" in sintonia con la parola. Nacque in Guiria, nello stato Sucre nell'oriente del paese, una terra con il profumo del mare, piantagioni di cacao e molto sole. Dalle sue coste e' possibile vedere l'isola di Trinidad e Tobago, da cui parti' con la sua famiglia in cerca di lavoro e di una miglior vita. 

Luisa vive da 54 anni a Caracas nel quartiere di Caricuao. Quando arrivo' il paesaggio era diverso,: "ricoperto da piante di banano, alberi di mango, ortaggi" racconta. Non c'era ancora l'autostrada né i blocchi di edifici, e nemmeno le case-a-grappolo li' dove costrui' la casa per la sua famiglia: 4 figli, 21 nipoti, 12 pronipoti. Sua madre ha 101 anni. 

Per lavorare si e' sempre alzata all'alba. Pero' da 10 mesi le sue giornate sono organizzate attorno alla Casa di Alimentazione, che comicio' a funzionare sotto il suo tetto. Da allora, assieme a 4 donne, dal lunedì al venerdi' preparano pasti per 221 persone, incluse nel programma dopo aver riscontrato le carenze materiali nel quartiere. 

Casa de Alimentación Luchadoras de la Patria, en Caracas, Venezuela

"La proposta di aprire la Casa di Alimentazione, come nella maggior parte dei casi, provenne dalla comunita' ed incontro' risposta positiva dalla Fondazione Programma di Alimenti Strategici (Fundaproal), che è l'istituzione che si fa carico del potenziamento delle Case di Alimentazione dall'inizio del 2017. Queste, furono una politica dagli albori della rivoluzione bolivariana per alleggerire le immense necessità. Poi si chiusero lentamente, visti i risultati lusinghieri ottenuti in materia alimentare (qui).   Dal  2017 fino ad oggi, sono attive 3118 Case in tuttoo il paese. Ogni giorno, 605628 "misioneros" -come sono chiamati quelli che accorrono per alimentarsi:- gente semplice del paese profondo, dove è racchiusa la genesi del chavismo

"Mi piace, mi viene dall'anima", mi dice Luisa, con un berretto e un grembiule che riproduce la firma di Chàvez e il nome del del programma sociale. Non è per i soldi che si alza all'alba e sta fino al pomeriggio ai fornelli , con un incarico per nulla semplice. Neppure le sue compagne Lilibel López, Roxana Herrero y Rosa Vázquez, arrivata da Guayaquil, Ecuador, 17 anni fa, e poi si è fermata in questo quartiere del sud della capitale venezuelana.

Desiderano che le pietanze siano saporite. "La popolazione la guadagni con il buon sapore" dicono. Oggi cucinano riso, pollo, lenticchie, arepas, sardine fritte e latte. Una parte di questi prodotti è destinato alla popolazione più vulnerabile tra i vulnerabili, quella inserita attraverso i Centri di Educazione e Recupero Nutritivo. "Io do a tutti in parti uguali" racconta Luisa. 



Gli obiettivi delle case sono vari. In primo luogo, garantire l'alimentazione ai settori materialmente più carenti, evitando di abbandonarli. Secondariemente, sviluppare un piano per far si' che le mense non dipendano totalmente dallo Stato, e possano svilupparsi in spazi dove si producano alimenti, controllati dalla comunità, dove sorgano anche attività culturali e di formazione politica.

C'è stata una certa avanzata in questa direzione per quel che riguarda il trasporto,  trasformazione e  consegna dei cibi. Il metodo è il seguente: la responsabile della Casa deve andare al magazzino centrale con un camion gestito dalla sua comunità, ricevere gli alimenti, tornare accompagnata da un integrante della Milizia Bolivariana (corpo civile ndt), e verificare che tutto arrivi in loco, per poi essere cucinato e consegnato ai "misioneros" e "misioneras".

"Uno degli obiettivi è trasferire il potere decisionale all'organizzazione popolare, trasferirlo in termini di operatività, perché ne esca un metodo di lavoro socio-produttivo, culturale, di igiene alimentare, affichè ad un certo punto possano liberarsi dalla dipendenza verso le istituzioni pubbliche rifornitrici di cibo" spiega Azurduy Tovar, gerente di Fundaproal.
La distribuzione avviene alle 11 e mezza a "Lottatrici della Patria". Fino a questo momento, la tavola è piena di contenitori accatastati. Ciascuno di essi è destinato a una famiglia, vi sono dei nomi scritti sui “tupperwares”, ma sa a chi sa a chi appartiene ognuno di essi, racconta Rosa a sua figlia. 




La tavola è libera solo a sera, il fine settimana, nei giorni festivi e il 4 dicembre, giorno di Santa Barbara. Luisa e la sua famiglia sono devoti della santa che adesso protegge il magazzino alimentare situato nel fondo della casa, dopo le gabbie di pappagallini verdi e rossi, di fronte alla collina di case costruite una sull'altra, con una architettura figlia dell'esclusione,e della volontà e capacità creativa di tutti quelli che hanno costruito le città del mondo. 


Non c'è solo Santa Barbara a proteggere i sacchi di riso, farina, lenticchie e uova. In questa mansione è accompagnata dalla Vergine del Carmen, del Valle, da La Pastora, dalla Coromoto, immacolata Concezione, Nostra Signora del Pilar, dal Nazzareno, Bambin Gesù, Sant'Onofrio, Maria Lionza, l'indigena della forza -quella che fornisce forza, pace e tranquillità- e da Simon Bolivar. Attorno a loro, si trovano foto di bambini, adolescenti..


Ci sono 14804 madri e padri "elaboratori-elaboratrici" in tutto il Paese, così sono chiamati coloro che svolgono la stessa funzione di Luisa, Lilibel Lòpez, Roxana Herrero, et Rosa, a favore di 645840 persone che mangiano ogni giorno in spazi come questo. Il rilancio delle Case di Alimentazione e' avvenuto nell'anno successivo al programma centrale per accedere agli alimenti a prezzi sovvenzionati Comitati Locali di Approvigionamento e Produzione. et de Production (CLAP)-, che riguarda circa 6 milioni di famiglie. 



Oggi, invece, il problema non e' piu' la reperibilita' degli alimenti nei supermercati o nei negozi popolari, bensi' il loro prezzo. Tutta la struttura organizzativa messa in campo per garantire l'arrivo degli alimenti sovvenzionati nei quartieri popolari, fa parte della lotta contro il blocco degli Stati Uniti ai danni dell'economia del Venezuela. Attacchi che sono stati indirizzati contro i conti bancari stanziati per il pagamento delle importazioni. L'obiettivo e' senza dubbio asfissiare il Paese. 

A "lottatrici del Paese", cosi' come nelle importanti esperienze arganizzative, germina qualcosa di valore strategico: una comunita' umana.E' una delle forme della resistenza invisibile, una possibilita' di resistere agli assalti che non si prefiggono solo di far cadere un governo, ma soprattutto un processo che ha radici profonde: quello messo in piedi da un soggetto storico che ha come identita' politica il chavismo

"Chavez ti ha aperto gli occhi e piu' nessuno puo' ingannarti, prima la gente non conosceva i propri diritti, adesso ognuno prende la parola, altrimenti io non starei parlando con te, non avrei osato" dice Luisa con forza "caribe" in ogni parola.


Testo e foto: Marco Teruggi - traduzione SELVAS - Fonte qui












































































































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