prolungata protesta.
Nel luglio 2019 scoppio' uno sciopero a tempo indefinito nella localita' di Islay,
dopo che il Ministero di Energía e Miniere aveva autorizzato l'impresa canadese Southern Copper a reiniziare i lavori del distruttivo progetto Tia Maria. Interrotti perche' sono una autentica bomba antiecologica per l'intero paese. La magistratura si e' spinta ad un estremo radicalismo repressivo. Ritiene che i dirigenti dello sciopero a oltranza sia un gruppo delinquenziale organizzato, dedicato all'estorsione.
Questi sono i metoti con cui agiscono quando si tratta di favorire l'impresa mineraria del Canada! La giudice María Cabana ha accusato i dirigenti popolari di associazione illegale a scopo delittivo, danneggiamenti e moti contro lo Stato. Ha richiesto 30 anni di reclusione per il dirigente Pepe Julio Gutiérrez, e condanne da 10 a 20 anni di carcere per tutti gli altri.
Non si e' fermata qui. Vuole che gli imputati paghino ben S/10.2 milioni di multa, come "riparazione civile" allo Stato per le spese di trasporto, salario e trasferta dei poliziotti, inviati da Lima a Islay a reprimire lo sciopero.
Questo e' il panorama sociale del Peru', delle dure condizioni in cui versano i lavoratori, e gli abitanti dei villaggi e comunita' destinate a soffrire per l'inquinamento e la distruzione dell'habitat che le multinazionali lasciano dove operano. E' un quadro a tinte fosche, ma nello stesso tempo tipico in un Paese sventrato dallo sfruttamento minerario a cielo aperto. Questo e' quanto avviene laddove l'ecologia e la difesa della natura non si riduce a "ideologismo" ma si interseca con la questione salariale e la difesa comunitaria del territorio e delle fonti idriche.
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