lunes, 3 de marzo de 2008

Ecuador espelle ambasciatore colombiano

Il Presidente Correa accusa il governo di Uribe di aver bombardato deliberatamente un accampamento mobile della FARC, situado 10 chilometri all'interno del territorio dell'Ecuador.
Correa ha detto che si è trattato del più grave atto di provocazione portato a termine contro il suo Paese.

Successivamente, elicotteri colombiani hanno sbarcato soldati che hanno dato il colpo di grazia ai guerriglieri sorpresi nel sonno, e che non indossavano nemmeno l'uniforme.
Gli elicotteri si sono portati via il cadavere del capo guerrigliero Raul Reyes, abbandonando i cadaveri di altri 17 guerriglieri, vari colpiti da proiettili alle spalle.

Il Presidente Correa, ha deciso l'espulsione dell'ambasciatore della Colombia, ha richiamato il proprio ambasciatore a Bogotà, ed ha deciso la mobilitazione di truppe verso la frontiera.

L'Ecuador respinge con forza la giustificazione fornita dal ministro degli esteri della Colombia: non esiste la "legittima difesa", è violazione al diritto internazionale, e alla sovranità nazionale.
Correa ha detto che sono inaccettabili le "scuse" di Uribe,e lo ha trattato come un bugiardo, e ledaer inattendibile.

L'Ecuador ha chiesto la convocazione urgente dell'Organizzazione degli Stati Americani (OEA)e dei Paesi del Mercosur, una condanna regionale alle arbitrarietà del governo Uribe e alla sua pretesa di sacrificare i diritti nazionali in nome dell'"anti-terrorismo" o della lotta "anti-droga".
La Colombia non può pretendere di esportare solo i suoi problemi interni e pretendere che si adottino le sue soluzioni fallimentari.

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