Ingrid Betancourt, tre “contrattisti” statunitensi ed altri undici sottufficiali dell’esercito e della polizia colombiana sono stati liberati nel corso di un’operazione militare incruenta, in cui non sono state usate le armi.
Secondo le prime dichiarazioni della politica franco-colombiana, tutti i prigionieri hanno preso posto in un elicottero atterrato nella selva del Guaviare, poi -una volta a bordo- i quattro uomini dell’equipaggio del velivolo, hanno agito fulmineamente e neutralizzato i guerriglieri che accompagnavano gli ostaggi.
Solo a questo punto, i quindici liberati hanno appreso che si trattava di soldati e che erano liberi.
Fino a queso momento, gli elementi emersi indicano una dinamica degli avvenimenti che induce a pensare ad uno scenario di “liberazione umanitaria concordata”, in cui
Il ministro della difesa Santos, già aveva preannunciato il successo di una operazione cominciata tempo addietro, caratterizzata come di infiltrazione della controparte, ai suoi massimi livelli. Le parole successive della ex candidata presidenziale lo confermano.
L’operazione dei militari era stata battezzata “scacco”: a tutti gli effetti, lo è. Lo scenario “liberazione di ostaggi” –del tutto simile a quelli avvenuti in precedenza- è stato stornato con un astuto colpo di mano. Geniale per il blocco di potere che ha in mano il destino della Colombia. Durissimo per la guerriglia, per la sua credibilità e prestigio.
Al di là di ogni considerazione politica -o di altra natura- è positivo il modo incruento in cui si è risolta la situazione. E 'preferibile questo modus operandi al bombardamento avvenuto in territorio dell'Ecuador.
1 comentario:
Non mi sono piaciute le recenti dichiarazioni di Chavez e Correa sul conflitto colombiano, che invitavano sostanzialmente le FARC a una resa, e segnavano un voltafaccia completo rispetto alla posizione di gennaio secondo cui la pace passava per il riconoscimento delle FARC come soggetto belligerante.
Ma se le cose, riguardo la liberazione della Betancourt, stanno come la EFE racconta in queste ore, c'è da dire che le FARC se la sono proprio meritata. Come non capire che ormai la Betancourt prigioniera era un 'insostenibile passività politica? Basti leggere le sue dichiarazioni di queste ore, in cui ringrazia Uribe, Santos e si rimette all'esercito colombiano per la liberazione degli altri ostaggi! E c'è persino caso che vinca un premio nobel.
Potevano liberarla e acquisire un enorme credito in Colombia, e invece se la sono fatta prendere sotto il naso.
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