http://spaghettibcn.com/20090317_enric-duran-torna-con-una-nuova-pubblicazione.html
E’ una denuncia ad un problema che non riguarda solo la Catalogna. La crisi economica riguarda un po’ tutto il mondo occidentale. Il titolo di questo post si riferisce ad una rivista che nel giro di poche ore ha invaso la regione catalana ed è attualmente spunto di discussioni su tutti i giornali. Non ho avuto ancora il piacere di beccare la versione cartacea di CRISI, ma sul sito ufficiale è possibile leggerne i contenuti in varie lingue (escluso l’italiano) e scaricare il file .pdf.
Alexandre Albore, uno dei tanti italiani a Barcellona, così la descrive sul suo blog:
Il giornale ha le dimensioni e l’aspetto dei normali giornali da leggere nella metro, quelli con gli articoli da 5mn. Invece, è scritto fitto fitto, pieno di articoli sul funzionamento dell’economia globale, denuncie alle trappole tese dal sistema bancario e guide alla disobbedienza sociale. [...] Si è montato la sua brava impresa fittizia, che gli pagava regolare salario, ed è andato a chiedere prestiti in giro… quando non gliene offrivano.
Il giornale ha le dimensioni e l’aspetto dei normali giornali da leggere nella metro, quelli con gli articoli da 5mn. Invece, è scritto fitto fitto, pieno di articoli sul funzionamento dell’economia globale, denuncie alle trappole tese dal sistema bancario e guide alla disobbedienza sociale. [...] Si è montato la sua brava impresa fittizia, che gli pagava regolare salario, ed è andato a chiedere prestiti in giro… quando non gliene offrivano.
Protagonista di questa storia è il giovane 32enne Enric Duran che racconta il perché di questa azione:
Scrivo queste pagine per rendere pubblico che ho “rubato” 492.000 euro a 39 entità bancarie attraverso 68 operazioni di credito. Se consideriamo gli interessi maturati finora la cifra supera abbondantemente i 500.000, che non restituirò.
Scrivo queste pagine per rendere pubblico che ho “rubato” 492.000 euro a 39 entità bancarie attraverso 68 operazioni di credito. Se consideriamo gli interessi maturati finora la cifra supera abbondantemente i 500.000, che non restituirò.
E’ stata un’azione individuale di intromissione nei sistemi bancari e che ho portato a termine per denunciare il sistema bancario e per destinare il denaro ricavato a quelle attività che stanno denunciando la pesante crisi economica che stiamo iniziando a vivere e vogliono costruire una società alternativa.
E’ un’azione aliena a qualunque tipo di violenza che rivendico come una nuova forma di disobbedienza civile adeguata ai giorni nostri. Quando i finanziamenti a consumo e la speculazione diventano dominanti nella nostra società, cosa c’è di meglio che rubare a coloro che ci derubano per dividere il ricavato a quelle attività che denunciano questa situazione e cercano di proporre una società alternativa?
Poi conclude:
Mentre scrivo questo comunicato non c’è ancora nessuna azione penale (ora è agli arresti, NdR) contro la mia persona, fatto che dimostra che sono riuscito a concludere i miei piani senza nessun minimo sospetto e controllo da parte delle autorità. [...]
Mentre scrivo questo comunicato non c’è ancora nessuna azione penale (ora è agli arresti, NdR) contro la mia persona, fatto che dimostra che sono riuscito a concludere i miei piani senza nessun minimo sospetto e controllo da parte delle autorità. [...]
Ho preferito così rivendicare pubblicamente questa azione come disobbedienza civile in modo che tutto il mondo possa sapere quello che si può fare e smascherare il sistema finanziario invece che nasconderlo, come mi raccomanderebbe qualunque persona che pensa prima di tutto alla propria integrità personale. [...] accompagno questa spiegazione pubblica dei fatti comunicando il mio allontanamento dalla Catalogna.
In questo modo potrò evitare rivendicazioni contro il mo corpo e la mia libertà in modo da poter continuare a seguire attivamente i movimenti sociali catalani a distanza, virtualmente. [...]Mi riservo anche la possibilità di tornare in futuro nella terra catalana, cosa che dimostra che la società civile catalana è preparata a difendere la libertà di quelle persone che lottano pubblicamente contro i poteri economici e politici della nostra società.
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