jueves, 22 de septiembre de 2011

ONU: Pollice verso di Obama & NATO alla Palestina

Ipocrisia piramidale degli "occidentali": soli contro il resto del mondo - Discorso di Obama definito sionista dal quotidiano israeliano Yediot Ahronot- Stati Uniti (+28 delegazioni europee) abbandonano il salone durante l'intervento dell'Iran, mentre gli altri 164 Paesi rimangono al loro posto -
"La pace non verrà da dichiarazioni o risoluzioni dell'ONU " dice Obama con cipiglio all'assemblea generale delle Nazioni Unite. E per spazzar via ogni dubbio, aggiunge cinicamente che "la soluzione ci sarà solo attraverso i negoziati tra Israele e Palestina". Grazie per la chiarezza. In altre parole, l'oligarchia che ha in pugno il governo degli Stati Uniti e le sue lobby -con gli sciocchi inservienti europei a reggere il bordone- notificano ai 193 Paesi del mondo che partecipano all'Assemblea che qualsiasi  loro deliberazione non ha alcun valore. E' carta straccia se non coincide con la linea di Washington. La
cupola "occidentale", coagulata nel braccio armato della NATO, sfida in modo aperto la maggioranza delle nazioni in cui vive la maggior parte dell'umanità, e butta a mare credibilità, prestigio ed autorevolezza morale. Questa è la "democrazia occidentale" tutelata dai banchieri e dalle orde guerriere della NATO. Ban-ki-moon è stato eletto dal Consiglio di sicurezza -non dall'Assemblea generale dell'ONU!- è uno yes-man senza onore, come nessun altro suo prededeccsore.


Chissà perchè la soluzione che in Palestina "non verrà da una risoluzione dell'ONU" è stata in vece più che sufficiente per la Libia, dove un'iniziale "proibizione di voli" è stata trasformata in una campagna di bombardamenti ed incursioni per effettuare un cambio di governo. A favore della Palestina si esprime la maggioranza delle 193 nazioni del mondo, mentre per dare la licenza di distruggere alla NATO si prunciarono 3 membri del Consiglio di sicurezza (USA, Francia, Regno Unito) più un pugno dei 10 membri facoltativi. E dei 22 membri della Lega araba solo 11 dissero yes. Due pesi, due misure, morale a doppio fondo. Sono le ragioni muscolari esibite dalla cupola dell'ONU, dove sono stati suggellati privilegi ed inquità dalla lontana fine della Seconda guerra mondiale. Oggi, l'ONU non rispecchia la nuova realtà internazionale, dove c'è il protagonismo preponderante di altre forze, e lo yes-man Ban-ki-moon sta facendo del suo peggio per assecondare gli interessi dei più forti.


Ci vuole faccia tosta a dare un seggio permanente alle foraggiate bande armate del CNT, indicarlo addirittura come un luminoso esempio di "governo democratico", quando ancora non sono riusciti a mettersi d'accordo tra di loro per formare i ministeri. Con il pollice verso alla Palestina, l'ONU è ancor meno rappresentativa e piú lontana dal cuore e dalla semsibilitá degli uomini, e da organismo che avallava a posteriori le vie di fatto degli occidentali, è diventata una burocrazia in mano che spiana irresponsabilmente la strada alle aggressioni e legalizza il neocolonialismo.
Ban-ki-moon non mandó nessuna delegazione in Libia, non lanció nessun appello alla riconciliazione nazionale: gli bastó la propaganda dei media. A Tripoli non c'é ancora un governo cotituito, ma il vip-vassallo sudcoreano ha giá firmato il trasferimento dei fondi sovrani pignorati all'amministratore delegato incaricato dalla NATO.
Ahmadinejad ha scandito che i "poteri arroganti" nascosti dietro Obama "Difendono uficialmente il razzismo e debilitano i Paesi con interventi militari, e distruggono le infrastrutture per saccheggiare le loro risorse e renderli più vulnerabili e dipendenti".









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