Impossibile formare il "governo democratico"(già riconosciuto dall'ONU) - 5000 missili Scud in mano all'esercito libico - Dodicimila Tuareg contro gli invasori- Sabotato l'oleodotto "Elefante"
Tito Pulsinelli
Bani Walid, nuova capitale provvisoria della Giamairia, non è stata espugnata, Sirte resiste ai bombardamenti della NATO e all'assedio delle sue milizie di terra, autoctone e no. Nelle ultime tre settimane si sprecano gli ultimatum trionfalisti ed annunci sull'imminente espugnazione definitiva di Sirte. Finora, nulla da fare. Senza elettricità, privati di cibo, acqua potabile e medicamenti -questi sono i "nuovi" diritti umani?- il CNT ed "occidentali" si trovano alle prese con una nuova Stalingrado. Bombardate strutture sanitarie, ambulatori e rete idrica. Altro annuncio ripetuto e smentito dai fatti, è stata la formazione dello sbandierato nuovo governo di
Tripoli. Il CNT non riesce a mettersi d'accordo, zuffa continua tra fazioni, e di rinvio in rinvio, ora ha detto che non ufficializzerá (sic) tale formazione "fino a quando l'intero territorio della Libia sarà sotto controllo" (doppio sic!). Perchè? Si tratta di un governo clandestino? Ma all'ONU si sono affrettati ad ammetterlo nel suo seno con procedura d'urgenza. Governo clandestino ed ignoto ai cittadini libici, ma che gode la fiducia preventiva delle "grandi democrazie occidentali"e di Ban ki-moon.
Le cose non vanno bene per la NATO che -dalle consuete menzogne dei bollettini ufficiali, ripetitivi nell'autoattribuzione di vittorie finora virtuali- è passata ora ad un più prudente silenzio stampa. Non solo per oscurare le bombe su Sirte contro i civili. I pittoreschi e brancaleonici gruppi del CNT sono inservibili per conquistare e controllare Sirte e Bani Walid, mentre tutto il sud è controllato dall'esercito regolare e miliziani con la bandiera verde.
A Gadames, Tiji, Badr, Al Harush, Al Kufrah, Tobruk, Albayda, Derna, Al Marrl, Al Biar, Al Brega, Ras Lanuf, Sirte, Beni Walit, il CNT non esiste piú. Questo territorio é quello in cui é concentrato la maggior parte dei giacimenti attivi, é controllato dai lealisti a Gheddafi.
Nella stessa capitale non controllano tutti i quartieri, tant'è che è stato attaccato con operazioni di kommando persino l'edificio in cui la CIA aveva fissato la sua base operativa. Bersagliati dai cecchini, sono scomparsi molti dei check-point islamisti che taglieggiavano i tripolini. Sono stati riportati attacchi alle strutture portuali di Sirte e alla raffineria di Ras Lanuf. Qui sarebbe stato abbattuto un elicottero ed un aereo nordamericano Airborne North della 82 divisione aérotrasportata (qui). Il capo militare di Tripoli, l’islamista Beladj, dopo essere stato gravemente ferito ha lasciato la cittá.
A Bengasi, dopo l'eliminazione del capo militare del CNT, si è scatenato un cruento regolamento di conti interno tra le sue numerose fazioni: tutti contro tutti. Qui, salvo il centro, su molte zone della città è tornata a sventolare la bandiera verde. La popolazione è orrorizzata dai saccheggi perpetrati e rifiutano la legge del taglione istaurata dal CNT. Alcune ambasciate -tra cui quella d'Italia- sono state oggetto di attacchi di varia natura.
Dodicimila Tuareg si sono uniti alla resistenza contro gli "occidentali" e i gruppi mercenari fondamentalisti. Hanno firmato un manifesto con le tribú algerine e della Libia meridionale "La Guerra per la Liberazione del’Nordafrica". E' la nascita d'un vero e proprio fronte contro la NATO ed il costituendo esercito operativo USA per il continente nero (Africom).
Quel che più preoccupa la NATO, è che 5000 missili Scud terra-aria sono caduti nelle mani degli assediati e della resistenza. La "nuova Libia" ha trovato vuoti i caveaux della banca centrale, non è riuscita ad impossesarsi delle 155 tonnellate d'oro della riserva nazionale
Ai Paesi coinvolti in questo revival neolocoloniale non sarà sufficiente estendere per altri tre mesi le operazioni belliche, nè possono più illudersi che i kommandos speciali inviati in loco siano sufficienti per far cadere Sirte e prendere in pugno la situazione. Di questo passo, sará assai problematico controllare almeno la fascia costiera mediterranea, da "trasferire" formalmente al governo clandestino del CNT. Il cui valore militare è quasi nullo, tant'è che hanno ricominciato a supplicare pubblicamente bombardamenti più massicci sul loro Paese.
La NATO, pertanto, se ha fretta dovrà fare il passo verso una vera e propria spedizione d'un numerso contingente militare da schierare sul campo. Si apre uno scenario simile all'Afganistan e all'Iraq dove -dopo 10 anni- non hanno domato la fiera e l'export petrolifero è tuttora irrisorio. Per novembre, dovranno garantire la ripresa delle forniture di gas all'Europa, e gli impianti off shore non bastano. Da varie fonti, sono stati segnalati severi sabotaggi al principale oleodotto libico -Elefante- che hanno danneggiato gli impianti. La resistenza vuole impedire che l'ENI riesca a riprendere il pompaggio e l'esportazione del greggio (vedi qui).
1 comentario:
sono d'accordo. ti ho citato, qui. nausea coloniale.
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