Pubblichiamo un documentato ed aggiornato testo sull'universo web e dei blog cinesi, ripreso dagli amici di www.cineresie.info che resta la migliore pagina sugli eventi e le tendenze che attraversano la Cina attuale.
Gianluigi Negro
Si è già scritto molto circa l’importanza di Sina Weibo (vedi) la piattaforma di microblog più popolare in Cina, vera e propria arena in cui si sono sviluppati i più importanti casi mediatici degli ultimi anni. L’importanza di Sina Weibo, che recentemente ha festeggiato il traguardo dei 250 milioni di utenti, è tale da far pensare che questo servizio presto supererà Twitter in termini di bacino di utenza. Eppure il successo di Sina Weibo è il frutto di un
percorso avviatosi durante le celebrazione del ventesimo anniversario delle proteste di piazza Tiananmen. All’epoca si registrò una serie di oscuramenti temporanei che coinvolse la prima generazione di “cloni” cinesi di Twitter. Alcuni di essi tornarono ad essere accessibili dopo diversi mesi, altri, come lo stesso Twitter, ancora oggi rimangono inutilizzabili.
Una seconda ondata censoria si è scatenata nell’estate del 2009 durante gli scontri nello Xinjiang quando tutti i servizi di microblog furono chiusi. Ironia della sorte, in quel periodo lo scenario appariva molto vivace e competitivo, lo stesso Twitter infatti iniziava a confrontarsi con servizi locali quali Fanfou, servizio bloccato una settimana dopo gli scontri di Urumqi, e Digu, il sostituto di Fanfou nei novantanove giorni in cui quest’ultimo non è stato accessibile per “aggiornamento dei server”. Da annotare anche il temporaneo oscuramento di Zousa, probabilmente il sito graficamente più simile a Twitter, così come la definitiva chiusura di Jiwai.de il primo servizio di microblog in Cina.
Charles Chao e la sua creatura
Fu proprio in questo vuoto, nel luglio del 2009 che Charles Chao, presidente di Sina confermò la fine dei lavori per Pengyou una piattaforma social, per far spazio a un nuovo progetto, un nuovo servizio di microblog da lanciare proprio nel momento in cui le autorità sembravano preoccupate più che mai per i rischi politici che sarebbero potuti scaturire da realtà del genere.
Fu così che, nell’agosto del 2009, Sina Weibo fu inaugurato. Dopo pochi mesi, il nuovo servizio veniva identificato come nuovo fenomeno dell’internet cinese dal "2010 Anual report on China Microblogging" pubblicato dal Public Opinion Research Laboratory dell’Università Jiaotong di Shanghai. A parte Sina Weibo, il fenomeno dei microblog in Cina attirò l’attenzione dei media ufficiali tanto che, secondo un altro rapporto pubblicato nel 2010 dal China Youth Daily, il 93,3% dei soggetti intervistati aveva indicato che i microblog avevano cambiato loro la vita; l’87% aveva rilevato che accedeva al servizio solo per sapere cosa la gente pensava circa eventi o notizie di dominio pubblico e per poterle poi commentare; il 62,5% infine lo utilizzava esclusivamente per ritrovare persone scomparse e attività pubbliche simili lanciate dagli stessi servizi di microblog.
Una crescita inarrestabile
Ad appena due mesi dalla sua inaugurazione ufficiale, Sina Weibo contava già un milione di utenti. Dopo otto mesi, nell’aprile del 2010, i suoi utenti erano dieci milioni, mentre nell’ottobre dello stesso anno il numero sarebbe schizzato a cento milioni di utenti. La crescita della piattaforma continua incessante ancora oggi tanto che Ali Yong, un manager dell’area marketing, ha rilevato che la media è di dieci milioni di nuovi utenti al mese. Al momento, i cosiddetti “account certificati” sono sessantamila, un dato particolarmente significativo poiché indicativo di una delle strategie portanti di Sina Weibo, che fin dai primi mesi ha cercato di coinvolgere star, celebrità, cantanti, personaggi famosi nel mondo dei media e dell’economia in modo da attirare l’attenzione di milioni di utenti.
Il vuoto lasciato da potenziali competitor ha costituito un vantaggio non da poco nella fase di lancio del servizio. A distanza di mesi è possibile sostenere che Sina Weibo è senza ombra di dubbio il leader di settore. Secondo un rapporto pubblicato dall’agenzia di consulenza RedTech Advisors, Sina Weibo è usato dal 57% dei microblogger in Cina e sulla sua piattaforma si sviluppa l’87% dell’attività di microblog dell’intero paese. L’unico competitor credibile è Tencent Weibo con un 21% di microblogger cinesi e un 9% di utenti attivi.
Fra gli altri servizi è tuttavia opportuno ricordare quelli offerti da grandi portali come Sohu e Netease, così come quello di Baidu, il motore di ricerca più utilizzato in Cina, che ha provato con scarsi risultati a sviluppare la propria piattaforma di microblog, come dimostra l’esperienza di Baidu Shuoba, chiuso l’8 agosto 2011. Altre interessanti esperimenti sono quelli condotti dai media ufficiali: nell’aprile 2011 Xinhua ha inaugurato Xinhua Weibo mentre il Weibo del Quotidiano del popolo, il Renmin Weibo è operativo dal 1 febbraio 2010.
Sebbene il numero di competitor continui ad aumentare, la crescita di Sina Weibo sembra inarrestabile. Nell’annunciare i risultati finanziari del secondo quadrimestre del 2011, l’amministratore delegato di Sina, Charles Chao, ha confermato che “Weibo.com è riconosciuto come un fenomeno online anche grazie ai suoi contatti online che hanno recentemente superato i duecento milioni”.
Al fine di celebrare questo sorprendente successo, Sina ha deciso di far proiettare il proprio logo sullo schermo del NASDAQ allegando un saluto “condividi la felicità con duecento milioni di persone qui”, come a dire che il soft power tanto citato dai discorsi e dalle direttive ufficiali trova seguito anche nelle dinamiche meno istituzionali (e talvolta pure fuori confine).
Il 19 settembre 2011 Charles Chao ha dichiarato che gli utenti di Sina Weibo supereranno presto quelli del portale Sina. Secondo le statistiche proiettate da Alexa, Sina Weibo è il settimo sito internet più visitato in Cina. L’importanza di Sina Weibo come media mainstream è poi confermata da un flusso di informazioni che equivale a 750 milioni di news al giorno, dato che, sempre secondo Charles Chao, è destinato a crescere nei prossimi mesi.
I microblogger cinesi, un ritratto
Un rapporto pubblicato dalla Beijing Association of Online Media nell’agosto 2010 ha fornito un identikit degli utenti di Sina Weibo: la categoria più seguita è quella degli amici reali o dei compagni di classe (61,5%), seguita dagli amici conosciuti online (49,2%), dalle celebrità (48,4%) e dai professionisti (35,7%). Gli utenti di Sina Weibo sono giovani: il 36,4% ha un’età che va dai 18 ai 25 anni; il 30,2% dai 26 ai 30 anni.
Interessante notare anche il livello d’istruzione: il 24,4% è composto da studenti iscritti al corso di laurea triennale, il 23,5% da studenti del college, l’11,4% ha una formazione tecnica, l’8,3% sono studenti iscritti a master o con un livello di istruzione superiore. Per quanto concerne il potere d’acquisto, va rilevato come esso sia abbastanza contenuto: il 36,1% dispone di un salario dai 3.000 ai 4.900 yuan; il 21,9% dispone dai 1.000 ai 2.999 yuan mensili, mentre il 15,3% può spendere meno di 1.000 yuan al mese.
Dal computer ai cellulari
Come già accennato, lo sviluppo di Sina Weibo dipende da diversi fattori, uno dei quali è lo stato dello sviluppo del mercato della telefonia mobile. Attualmente, il PC è considerato il mezzo più popolare per accedere alle piattaforme di microblog (69,1%), mentre la telefonia mobile si attesta appena al 7%, ma vi è anche un 23,4% che usa entrambi i mezzi. Durante un’intervista rilasciata lo scorso aprile durante la Global Internet Conference a Pechino, il presidente di Sina si è soffermato sull’importanza del mercato della telefonia mobile: “Nel 2010 la vendita degli smartphone e dei tablet in Cina supererà i 200 milioni di pezzi. Le nostre previsioni suggeriscono che alla fine del 2012 ci saranno 600 milioni di dispositivi con accesso mobile ad Internet e che entro il 2013 ci saranno più utenti di internet mobile che di PC”.
Malumori e perplessità
Ovviamente Sina Weibo ha le caratteristiche principali proprie di una piattaforma di microblog. Si tratta infatti un sistema ibrido in cui è possibile sviluppare sia una trasmissione di informazioni che una comunicazione interattiva. Tali caratteristiche hanno permesso a Sina Weibo di diventare una delle più attendibili fonti di informazione per molti utenti cinesi. Secondo il rapporto Internet Real Time Public Opinion pubblicato dalla Communication University di Pechino nel marzo del 2011, le piattaforme di microblog come Sina Weibo sono la terza risorsa di informazione più importante in Cina.
Nel frattempo alcuni media ufficiali hanno iniziato a valutare i possibili usi impropri del microblog, mettendo in luce il rischio che i questi strumenti favoriscano la diffusione di notizie infondate sul web. Il 14 agosto del 2011 dalle pagine del Global Times l’editorialista Wu Danhong ammoniva: “Forse sarebbe il caso che il governo si mobilitasse per evitare le voci infondate. La sicurezza di un’informazione attendibile è responsabilità del governo, sfortunatamente però le precisazioni fornite dal governo sono in ritardo e negligenti. La gente non ha più fiducia nel governo che tratta di questioni legate ad errori o alla stessa incompetenza delle autorità”.
Oltre ai media ufficiali, malumori nei confronti di Weibo sono da individuare anche in gruppi “spontanei” (almeno all’apparenza) che denunciano la pericolosità della piattaforma di microblogging più popolare in Cina. Tra questi il più popolare è probabilmente l’Anti-rumor league (piyao lanmeng, di cui ha già scritto Emma Lupano), un movimento che, curiosamente, è attivo sullo stesso Sina Weibo con un proprio account e che si presenta come un “vigilante in cerca di verità con l’obiettivo di identificare e neutralizzare le bugie che si sviluppano nella sfera del microblog cinese”.
Eppure secondo alcuni esperti di settore, la chiusura di Sina Weibo sembra essere poco realistica. Dalle pagine del suo blog, il noto esperto Keso (il cui vero nome è Hong Bo) sostiene che Sina Weibo rappresenta uno sbocco utile a tutti i cinesi che hanno bisogno di esternare i propri punti di vista ed emozioni. Uno sbocco visibile è sicuramente più sicuro di uno invisibile. Inoltre, non bisogna dimenticare che Sina Weibo è un servizio gestito da gente di fiducia agli occhi del Partito e che, aspetto da non sottovalutare, un blocco dello stesso potrebbe avere conseguenze notevoli per la stabilità sociale.
Di fatto, il governo potrebbe usare Sina Weibo a proprio vantaggio, come si è avuto modo di constatare in occasione della visita di Liu Qi, membro del Politburo del PCC, lo scorso agosto ai quartieri generali di Sina Weibo. In quell’occasione egli aveva sostenuto che la piattaforma di microblog dovrebbe “implementare l’applicazione e la gestione di nuove tecnologie, così come mettere fine al proliferare di informazioni false”.
Quali prospettive?
Ad ogni modo Sina Webo continuerà a crescere anche nei prossimi mesi, cercando di focalizzare la propria strategia sulla telefonia mobile, ma non solo. Nell’aprile 2011, durante la terza Global Mobile Internet Conference tenutasi a Pechino, Chales Chao ha annunciato che Sina Weibo si svilupperà attraverso le tre direzioni del così detto “SOLOMO”, acronimo di social, local and mobile. In merito a questa evoluzione, è importante sottolineare che se il microblog inteso secondo gli standard occidentali rappresenta una piattaforma che si basa su relazioni deboli, Sina Weibo sembra differire da questo schema, in quanto mira a riflettere le relazioni che esistono nella vita reale.
Nella stessa circostanza, sempre Charles Chao ha rilevato che “piuttosto che uno scambio di informazioni, il microblog è da considerarsi relativamente debole nell’ambiente della comunicazione sociale, e il microblog sociale passa attraverso tre punti di snodo che includono: il nodo della creatività, il nodo di collegamento tra utenti e in ultima istanza il nodo della ‘coda lunga’. Attraverso questi tre punti di snodo l’informazione ha la possibilità di agire come un’eccezionale comunicazione dalla copertura estesa. In virtù della sua capacità nel diffondere informazione, sarà il servizio più efficiente in termini di comunicazione di notizie”. Anche se, numeri alla mano, almeno in Cina, sembra già esserlo.
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