martes, 17 de enero de 2012

Venezuela: Rendiconto annuale del Presidente della repubblica

Economia in crescita: +4% -  Paese meno diseguale dell'America latina (indice Gini 0,39) - Aumentano investimenti sociali e welfare- Esporta 3 milioni di barili al giorno
Attilio Folliero
Il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Hugo Chávez, ha presentato l’annuale resoconto. Parlando dai banchi del Parlamento, attraverso un lungo, ininterrotto ed appassionato discorso durato praticamente 10 ore. Dalle 13.45 alle 23.45 ed interamente trasmesso a reti unificate da tutte le televisioni venezuelane (pubbliche e private), Hugo Chávez, partendo dai dati del 2011 ha fornito un quadro dettagliato della situazione economica, política  e sociale del paese. Ovviamente, non sono mancati i riferimenti alle precedenti gestioni governative. Il discorso di Chávez, come ogni anno, ha letteralmente
paralizzato il paese, immobilizzando davanti alle TV milioni di venezuelani.
Essendo umanamente impossibile riassumere in poche righe quanto illustrato in dieci ore, ci limitiamo a mettere in evidenza i principali aspetti che possono interessare un pubblico internazionale.
 Il settore sociale

Dal lungo discorso e dalle tante cifre snocciolate è emerso chiaramente l’impegno sociale del suo governo; gli investimenti nel settore sociale (educazione, salute, previdenza, ecc…), durante i suoi tredici anni sono stati pari a 468.618 milioni di dollari, oltre il 62% del bilancio statale; in precedenza tutti gli investimenti pubblici nel settore sociale non superavano il 30% del bilancio.
Questa gran massa di investimenti nel sociale si riflette nell’indice di Gini, che misura la disuguaglianza di un paese; oggi, tale indice è sceso a 0,39 e fa del Venezuela il paese meno disuguale dell’America Latina. Ma sono tanti gli indicatori positivi del Venezuela. Con oltre due milioni di iscritti all’Università, il Venezuela è al secondo posto tra i paesi del continente americano ed al quinto posto in assoluto al mondo per quanto riguarda gli indici di frequenza universitaria; tale obiettivo è stato raggiunto grazie ad una capillare diffusione delle università sull’intero territorio nazionale ed oggi esiste almeno una sede universitaria in ogni municipio (equivalente alla nostra provincia).


Un altro importante dato riguarda la discesa degli indici di povertà: oggi circa il 27% delle famiglie sono povere, mentre erano quasi il 60% ad inizio gestione; anche la povertà estrema è scesa dall’oltre 30% a circa 9%. Il presidente ha precisato che avendo notato la difficoltà, da alcuni anni, a non riusciere a diminuire ulteriormente tali indici, ha deciso di lanciare quattro importanti missioni che hanno il fine di sradicare definitivamente la povertà dal Venezuela; si è osservato che alcune fascie sociali non hanno beneficiato totalmente delle riforme intraprese, soprattutto tra anziani, esclusi dalla pensione e tante ragazze madri.


Due missioni partite sul finire del 2011, tendono a dare una pensione a tutti gli uomini con almeno 60 anni e a tutte le donne con almeno 55 anni, anche se non hanno mai versato contributi; le ragazze madri con figli a carico minorenni riceveranno una sorta di pensione e saranno introdotti in un piano di qualificazione al fine di inserirle nel mondo lavorativo. Tutte le famiglie con figli con problema di hándicap godrenno dell’assistenza economica  e materiale dello stato.
Inoltre, parte proprio questa settimana l’ultima grande missione, quella tendente a sradicare la disoccupazione; in realtà la disoccupazione in Venezuela non rappresenta un problema grave, aggirandosi attorno al 6-7%, ma l’obiettivo è arrivare alla piena occupazione.

Venezuela, paese in crescita económica

Il Venezuela è un paese in forte crescita economica; nell’ultinmo anno, il PIL è cresciuto di oltre il 4% e nei prossimi 5 anni, il governo punta ad una crescita di almeno il 7% annuo. Lo sviluppo economico del paese è incentrato su quattro grandi settori: il settore agricolo, con l’obiettivo di raggiungere la piena indipendenza alimentare, ossia di non dipendere più dalle importazioni, almeno per quel che riguarda i principali prodotti agricoli; il settore petrolchimico, in cui il Venezuela ha grandi potenzialità; il settore minerario, dove il Venezuela ha enormi riserve di alcune tra le più importanti materie prime come bauxite, ferro, oro, diamanti, coltan ed altre; ovviamente il settore che apporterà il maggiore sviluppo economico al paese è quello petrolifero.


Nel 2011 il Venezuela è diventata ufficialmente la prima riserva petrolifera del mondo, con 297 miliardi di barili, riserva destinata a crescere ulteriormente nei prossimi mesi/anni, essendo in corso altri studi per certificare le effettive riserve della zona dell’Orinoco. Oggi il Venezuela produce 3 milioni di barili al giorno, che diventeranno 3,5 milioni nel corso del 2012, 4 milioni nel 2014 e 6 milioni nel 2019. A tal fine saranno investiti nel settore petrolifero 200.000 milioni di dollari da qui al 2019, sia attraverso investimenti propri venezuelani, che attraverso imprese straniere; tutte le principali imprese del mondo stanno sviluppando piani di investimento in Venezuela, compresa la ENI italiana.


Anche l’incremento del tursimo internazionale inciderà sullo sviluppo del paese. Nell’ultimo anno sono stati quasi 600.000 gli stranieri che hanno visitato il paese e l’obiettivo dichiarato dal presidente è di arrivare quanto prima al milione. Il presidente ha precisato che il Venezuela, per la prima volta, si sta promozionando a livello internazionale e epr quest’anno ha dato la sua disponibiltà a promozionare il paese anche la Miss Mondo 2011, la bella venezuelana Esteban Rojas.


Il lungo discorso ha toccato ogni settore della vita economica e sociale del paese. A noi pare importante segnalare il successo raggiunto nel far scendere gli indici dell’inflazione; oggi l’inflazione in Venezuela è ancora molto alta, aggirandosi attorno al 22% media del periodo di governo di Chávez, ma come ben ha evidenziato il Presidente, negli anni anteriori alla sua gestione l’inflazione era mediamente del 60/80% annuo, con anni in cui superava il 100%.

Il problema della delinquenza e dell’impunità

Uno dei gravi problema del paese, anzi il principale problema è la delinquenza, ossia gli alti indici di delinquenza; per affrontare il quale, oltre ai massici interventi sociali, si pensa di intervenire con una nuova Polizia Nazionale, creata due anni fa ed in fase di diffusione capillare su tutto il territorio. In precedenza, non esisteva una polizia nazionale, ma una polizia cittadina, municipale e statale; tanti corpi di polizia locale, facilmente infiltrati dalla delinquenza; praticamente le polizie erano tra i principali centri di delitto del paese: estorcevano, rapinavano, sequestravano persone.

Una serie di misure messe in atto puntano a ridurre fortemente gli indici del crimine, nei prossimi mesi/anni, come l’incremento del sequestro e susseguente distruzione delle armi; nel 2011 tale política ha già dato i suoi frutti, essendo state sequestrate e distrutte circa 140.000 armi, contro le circa 30.000 degli anni precedenti. Inoltre, è iniziata una nuova politica per i centri penitenziari, che attraverso la creazione del Ministero delle Carceri punta all’umanizzazione di queste strutture.


Una delle principali cause della delinquenza è da ricercare nell’impunità, ossia chi commette un delitto, a qualsiasi livello, sa di avere grosse probabilità di farla franca. Nell’impunità, a giudizio di chi scrive, ha grosse responsabilità lo stesso presidente Chávez. Con la sua política del perdono, sempre col crocifisso in mano, con i suoi sermoni non fa altro che dare un cattivo esempio. Praticamente, nei dieci anni vissuti in Venezuela da parte dello scrivente, sono stati commessi orrendi delitti sotto gli occhi di tutti e dei media ed il presidente Chávez ha sempre perdonato e indultato.


Sotto gli occhi delle telecamere è stata assaltata una ambasciata, quella di Cuba, durante il golpe del 2002, da parte di Henrique Caprlies, attuale governatore dello Stato Miranda e principale candidato dell’opposizone per le prossime elezioni presidenziali del 7 di ottobre prossimo; l’attuale deputato Enrique Mendoza ha assaltato e chiuso la Televisione di Stato VTV sempre durante il golpe del 2002; l’altro candidato presidenziale, Leopoldo Lopez, durante le ore del golpe si vantava in TV delle sue azioni svolte a favore del successo del golpe; tutte le persone, alti esponenti dell’opposizione, che sempre durante il golpe, si sono dati il compito di “scovare” e linciare i membri del governo, o del parlamento, o di altre istituzioni; e cosi una serie di personaggi che hanno commesso dei delitti, senza mai finire in carcere, al massimo profughi all’estero: 

come i banchieri che hanno provocato bancarotta fraudolenta; diversi giovani studenti – figli delle “buone famiglie” delle oligarchie – tutti identificati che hanno assaltato ed incendiato facoltà universitarie o provocato incendi di boschi durante le loro azioni di protesta; governatori, sindaci e politici che hanno rubato; due propietari di mezzi di informazione (Patricia Poleo del Nuevo País e Nelson Mezerane di Globovision) sono accussati di essere i mandati dell’omicidio del giudice Anderson; i sabotatori dell’impresa petrolifera, tutti rei cofessi, che durante il blocco petrolifero del 200/2003 hanno sabotato la produzione petrolifera al punto di portarla a zero; per non parlare dei delitti commessi dai media, dove si è arrivati a minacciare di morte il presidente; infatti, Rafael Poleo dalla TV Globovision è arrivato a dire: “Attento, Chávez! Finirai appeso a testa in giu come Mussolini a Piazzale Loreto!”; ovviamente il presidente è stato oggetto di ingiurie una infinità di volte; il giornalista Miguel Angel Rodríguez, attuale deputato, arrivò ad insultare la madre del presidente.


Nessuno è mai finito in carcere, sia per gli indulti concessi dal presidente, sia per la mancata azione legale da parte del presidente; e quando i delitti sono stati perseguiti dalla magistratura, tutti gli inquisiti hanno fatto in tempo a fuggire all’estero, in alcuni casi con l’aiuto degli stessi magistrati, come nel caso della giudice Afiuni, che in cambio di denaro (nell’inchiesta ancora in atto si è parlato di un milione di dollari) ha concesso la libertà provvisoria ad un banchiere inquisito per bancarotta fraudolenta, che ha così avuto il tempo di scappare col suo aereo privato e trovare riparo negli USA. La giudice è probabilmente una delle poche persone finite in carcere ed oggi è agli arresti domiciliari; l’opposizione parla di lei come di un prigioniero politico, quando si tratta di una giudice corrotta che in qualsiasi paese del mondo sarebbe rinchiusa in un carcere per svariati anni.

Lo show di Marina Corina Machado

La cultura dell’impunità è alimentata dallo stesso presidente. Oggi l’ennesima riprova. La deputata e candidata presidenziale, Marina Corina Machado, quella della foto davanti al caminetto della Casa Bianca col presidente Bush, esponente della oligarchia venezuelana è intervenuta in aula, durante il discorso del presidente a dargli del ladro, oltre a lanciare come sempre, una serie di accuse assolutamente ingiustificate e dati palesemente falsi, di cui mai fornisce la fonte (video in youtube). La signora Machado, esponente della oligarchia non ha nessuna connessione col paese reale, col suo paese del quale pretende essere presidente e continua a parlare  a vanvera, dicendo ad esempio che scarseggia il latte, il caffe e beni di prima necessità. 

Da mesi dalla bocca di Marina Corina Machado detta Maria, dagli altri candidati e da tutti i media dell’opposizone al governo non si ascolta altro che manca questo o quell’altro prodotto. Da mesi bombardano il paese dicendo ad esempio che manca il caffe. Nelle foto, scattate da noi il passato 22 dicembre, quando tutti i media dicevano che il caffe era praticamente introvabile, si mostra l’abbondanza di caffe nel supermercato “Central Madeirense” di Bello Campo a Chacao.


La anziana deputata socialista Maria León, visibilmente turbata dalle accuse della collega è intervenuta per chiedere al presidente del parlamento, ai questori ed alle autorità gioudiziarie (tutte presenti in aula al momento delle ingiurie al presidente della repubblica) di intervenire a sanzionare la collega, rea di aver commesso oltraggio al presidente (video in youtube); in qualasiasi paese del mondo l’ingiuria, la calunnia, l’oltraggio, soprattutto al presidente è sanzionato. Chávez, invece, ha subito precisato che è meglio lasciar pedere ed ha aggiunto che lui mai adirebbe le vie legali, che pure potrebbe intraprendere, contro chi lo insulta, chi gli insulta la madre, lo minaccia di morte o lo ingiuria ed oltraggia, magari in diretta televisiva


Fino a quando in questo paese un giornalista o qualsiasi persona avrà la possibilità di oltraggiare come gli pare e piace il presidente, fino a minacciarlo di morte sapendo che resterà impunito? Libertà di espressione non significa libertinaggio di offendere e minacciare qualcuno come e quando pare e piace. C’è sempre un limite! In Venezuela tale limite non sembra esistere e meno quando si parla del presidente, cui ci si può rivolgere in qualsiasi modo ben sapendo che non sarà mai sanzionato.


Dubito che in Italia, un giudice non oscuri una televisione che in diretta minacci il presidente della repubblica o sia oggetto di scherno, ingiurie e bestemmie. Ovviamente non stiamo parlando di satira, ma di ingiurie, calunnie, bestemmie e minacce anche di morte. Quando un giudice o l’organo di controllo competente si deciderà a chiudere una televisone come “Globovision” o un giornale come “El Nacional”, oggi covi della più nera eversione fascista, sarà sempre troppo tardi.



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