martes, 1 de octubre de 2013

Venezuela caccia 3 diplomatici USA

 
DOPO UN VERTICE con ESPONENTI dell'OPPOSIZIONE EVERSIVA
Il presidente venezuelano ha espulso tre alti diplomatici dell'ambasciata degli Stati Uniti, accusati di partecipare a riunioni politiche con esponenti oltranzisti dell'opposizione. "Non accetto l'intervenzionismo e che si intromettano nei problemi interni" ha detto Maduro. Gli espulsi sono l’incaricata d’affari Kelly Keiderling, diplomatico di maggior rango dell’ambasciata dal 2008, Elizabeth Hussmann (incaricata della sezione politica) e David Mott (viceconsole generale) sono stati filmati e registrati. Partecipavano a un "vertice" con i gruppi radicali
dell'importante regione meridionale della Guayana. “No acepto que se metan en asuntos internos de Venezuela. Yo pido el apoyo de todo el pueblo. No aceptamos intervencionismo”, añadió el jefe de Estado.

Dato il rango elevato ed il numero dei diplomatici coinvolti, sicuramente non si trattava di una riunione culturale o commemorativa. La Guayana, confinante con il Brasile, è una regione di importanza strategica per la presenza del gigantesco impianto idroelettrico che genera il grosso dell'energia elettrica per la nazione sudamericana. Oltre alla diga del Guri, vi è il  grande complesso siderurgico e il sistema estrattivo di numerosi minerali, compresa una grande miniera d'oro.

Che facevano i tre diplomatici USA in questa zona? Il governo di Caracas parla senza ambagia di una riunione di coordinamento e messa a punto di eventi destabilizzanti. L'aveva fatto già in precedenza. Un paio di mesi fa, dopo un black out che aveva lasciato senza elettricità per qualche ore tutto il territorio venezuelano, vari esponenti del governo sostennero la tesi del sabotaggio. E segnalarono strane riunioni tra esponenti dell'estremismo radicale dell'opposizione con "l'ambasciata". Gli organismi di inteligence hanno seguito la pista, e ieri hanno avuto le prove della torbida collusione.

In effetti, la parte più reazionaria dell'opposizione, sta seguendo la politica del "tanto peggio tanto meglio". Punta a trasformare l'energia elettrica, la catena commerciale della distribuzione e dei rifornimenti, soprattutto alimentari alle grandi città, in un grande problema generale. Stanno "politicizzando" il commercio e indurre ripetuti disfunzionamenti, per persuadere che il governo è incapace a far funzionare bene le cose. Una persuasione che occulta pratiche illegali, in alcuni casi persino clandestini.

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