lunes, 10 de febrero de 2014

Per l’Occidente, l’estrema destra è OK quando sta in Ucraina

Puoi essere razzista, ultranazionalista, neo-nazista e omofobico quanto vuoi, finché ti opponi ad un governo che le élite occidentali vogliono ribaltare

Neil Clark Alle élite politiche “progressiste” occidentali e ai giornalisti di establishment che agiscono come loro PR piacerebbe che noi pensassimo a loro come inequivocabilmente opposti al neo-nazismo, all’omofobia, al razzismo e all’estremismo politico di destra.
Ma quanto è realmente genuina la loro opposizione? Gli attuali disordini in Ucraina e le reazioni in Occidente a questi, suggerirebbero che è molto difficile dire questa cosa.

Immaginiamo per un momento che ci siano state violente dimostrazioni guidate da ultranazionalisti e neo-nazisti in un Paese dell’Europa occidentale e che in queste manifestazioni siano stati esposti manifesti di persone che avevano collaborato con i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Che siano stati urlati slogan neo-nazisti e che i loro leader abbiano rilasciato dichiarazioni anti-ebraiche e omofobiche. Che questi stessi manifestanti abbiano usato violenza per provare a rovesciare un governo democraticamente eletto e che abbiano assediato i palazzi governativi. 

Ci possiamo aspettare che le élite occidentali e i giornalisti di establishment denuncino con fervore i manifestanti, etichettati come violenti “rivoltosi”, che chiedano il ripristino immediato di “legge ed ordine” e l’arresto dei leader della protesta e che vengano perseguiti secondo la legislazione dell’istigazione all’odio.

 Tutto ciò è quanto sta accadendo in Ucraina e ben distanti dal condannare i manifestanti dell’estrema destra, le élite occidentali stanno entusiasticamente sostenendo la loro causa.
Prima di Natale, il Senatore John McCain, il politico statunitense leader dei neocons, è volato a Kiev per cenare con i leader dell’opposizione, incluso Oleh Tyahnybok, leader del partito di estrema destra Svoboda. Successivamente, McCain ha partecipato insieme a Tyahnybok ad una manifestazione antigovernativa.


 Nel 1999 un rapporto dall’Università di Tel Aviv, citato dal Britain’s Channel 4 News, ha chiamato Svoboda “un’organizzazione di estrema destra, nazionalista che enfatizza la sua identificazione con l’ideologia tedesca del nazionalsocialismo”
Nel 2004, Tyahynbok riteneva che l’Ucraina fosse guidata da una “mafia mosco-giudaica”. Sebbene il partito abbia provato a ripulire la sua immagine da allora, l’estremismo di destra e la brutta retorica ultranazionalista rimane, ma ciò non sembra turbare più di tanto le élite occidentali che si compiacciono delle proteste di piazza, all’interno delle quali Svoboda e altri gruppi ultranazionalisti svolgono un ruolo di guida.

La stessa ipocrisia si manifesta in relazione al problema dei diritti degli omosessuali.
Rappresentanti delle élite occidentali hanno criticato la Russia per la legge del 2013 che vieta la promozione dell’omosessualità ai minori, con il Presidente francese Hollande che è stato solo uno dei presidenti occidentali ad annunciare il boicottaggio dei prossimi Giochi olimpici invernali di Sochi. E comunque, qualsiasi voglia essere il nostro modo di vedere in merito, la legge in Russia è molto simile ad una in forza in Gran Bretagna nel periodo 1988-2003, ma, in maniera rivelatrice, nessuno chiese boicottaggi di manifestazioni sportive nel Regno Unito.


 Ad ascoltare i personaggi dell’ establishment in Occidente e certi opinionisti “falchi” si ha l’impressione che la Russia sia il Paese peggiore al mondo per quanto riguarda i diritti degli omosessuali. Certamente non verrebbe da pensare che ci sono circa 80 Paesi al mondo in cui l’omosessualità è ancora illegale – a differenza della Russia – e che molte di questi sono stretti alleati dei Paesi occidentali.

Lo stesso Presidente Hollande, che boicotta Sochi, l’anno scorso fece una visita ufficiale di due giorni in Qatar (un Paese in cui l’omosessualità maschile è illegale e punita con l’incarcerazione fino a 5 anni) per discutere del rafforzamento dei legami economici con l’emergente emiro Sheikh Hamad bin Khalifa al-Thani e suo figlio Sheikh Tamim. Il Presidente francese parlò di “mutuo rispetto e comprensione” fra il suo Paese e il Qatar. Il Qatar ospiterà i Campionati del Mondo di calcio nel 2022, ma Hollande, il politico “di principio” che boicotta Sochi, non ha nulla da dire in merito alla prestazione del Qatar in tema di diritti omosessuali.


Invece ha “sbavato” queste parole: “C’è questo grande evento di sport, come ho detto questa mattina, l’unica competizione valida a livello globale. In questo momento noi stiamo preparando i Campionati Europei, così è stabilito che condivideremo la nostra esperienza, affinché il Qatar possa organizzare una Coppa del Mondo molto buona. Non è facile gestire gli eventi sportivi, perché sappiamo che ci sarà bisogno di numerose infrastrutture e di strutture alberghiere e la nostra cooperazione in questo può essere davvero esemplare.”
 

Non è strano come la preoccupazione dei leaders occidentali sui diritti omosessuali sembri evaporare quando questi visitano gli Stati del Golfo e ci sono degli affari di mezzo? In Arabia Saudita l’omosessualità può essere punita con la morte, le élite occidentali la boicotteranno per protesta, la lasceranno sola per criticare le leggi saudite? Noi non ci crediamo!

  L’anno scorso il giornalista statunitense James Kirchik divenne un riferimento per i neocons occidentali e la falsa sinistra per aver attaccato la nuova legge russa in diretta su RT, ma allo stesso tempo Al-Jazeera, il canale di Stato di un Paese (il Qatar) in cui l’omosessualità maschile è illegale, ha il lasciapassare. Non ci sono appelli da parte delle persone intervistate dal canale a lanciare un attacco al Qatar, reo di criminalizzare l’omosessualità maschile o alle popolazioni di boicottare Al-Jazeera per le leggi antigay del Qatar.

Il fatto è che il supporto delle élite occidentali per i diritti degli omosessuali, come la loro “inequivocabile” opposizione all’estrema destra, ai gruppi ultranazionalisti, come la loro “inequivocabile” opposizione al razzismo e al neo-nazismo, è un’ipocrisia. Tutto viene usato tatticamente per aiutare ulteriormente gli interessi economici e geostrategici dell’élite.


La realtà è che puoi essere razzista, ultranazionalista, neo-nazista e omofobico quanto vuoi, finché ti opponi ad un governo che le élite occidentali vogliono ribaltare. L’estremismo dei gruppi di destra ucraini è quindi nascosto sotto il tappeto, perché questi gruppi vogliono che l’Ucraina tronchi i suoi legami con la Russia. Si, sono fascisti, omofobi e razzisti, ma sono il “nostro genere” di fascisti, omofobi e razzisti, cioè quelli anti-Russi.

 Ma in altri Paesi europei – come l’Ungheria – i gruppi ultranazionalisti sono condannati, perché i loro interessi non sono in linea con quelli delle élite occidentali.
 

La morale della favola in tutto ciò sono i soldi. Se ci sarà un “cambio di regime” in Ucraina ed essa verrà inserita in quelle che eufemisticamente vengono descritte come “strutture Euro-Atlantiche”, ci saranno grossi profitti per le élite occidentali – non solo il Paese diverrebbe un terreno di sfruttamento per le multinazionali occidentali ma un’Ucraina nella NATO – l’ultimo sogno delle stesse élite – significherebbe più profitti per le aziende della difesa e per i produttori di armi dell’Occidente.

“Questi sono i miei principi e se a te non piacciono… bene, ho altri principi” dice il vecchio adagio. E’ una maniera perfetta per descrivere i “principi” estremamente flessibili delle élite progressiste occidentali.

[Traduzione di M. Janigro]
byebyeunclesam

1 comentario:

barbaranotav dijo...

vero. Nel resto d'Europa è proprio l'estrema destra ad essere EUROSCETTICA e vedi come viene trattata....perfino alla strategia della tensione arrivano...

chi fa gli interessi della finanza è un mercenario, sia esso di destra che di sinistra la quale può vantare notevoli leve in tal senso...

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