Giuseppe De Santis – Londra - I parassiti di Bruxelles da un po di tempo giocano a fare
gli imperialisti tant’e’ che, dopo aver creato disordini in Ucraina,
adesso stanno facendo di tutto per costringere Serbia e Bulgaria a
fermare il progetto del South Stream che consentirebbe di trasportare
gas dalla Russia all’Europa senza passare per l’Ucraina.
Tale politica ha lo scopo di isolare la Russia ma
fino ad ora gli unici che rischiano di pagarne il prezzo sono i
cittadini europei visto che esiste il rischio concreto di un taglio
delle forniture che creerebbe enormi danni economici senza contare i
tanti che questo inverno potrebbero morire assiderati e questo e’
chiaramente inaccettabile.
Per fortuna c’e’ chi ha detto di no e a tale proposito il governo
austriaco proprio in questi giorni ha firmato un’accordo con la Russia
che prevede la creazione di una societa’ che avra’ lo scopo di costruire un gasdotto in Austria che potra’ trasportare 32 miliardi di metri cubi di gas direttamente dalla Russia.
Tale societa’ sara’ posseduta per meta’ dalla Gazprom e per l’altra
meta’ dalla societa’ austriaca OMV. I lavori per la costruzione di
questo gasdotto inizieranno nel 2015 e iniziera’ ad essere operativo nel
2017.
Questa decisione ovviamente non andra’ a genio ai burocrati di
Bruxelles e sicuramente faranno di tutto per punire l’Austria ma il
governo austriaco ha deciso di andare avanti per la sua strada e fare
gli interessi dei propri cittadini.
D’altra parte nessuno tra coloro che appoggia le sanzioni e’ riuscito
a spiegare dove i paesi europei dovrebbero approvvigionarsi qualora
decidessero di boicottare la Russia e chiunque abbia un poco di cervello
capirebbe che costruire impianti per importare gas liquefatto o
sfruttare giacimenti di gas di scisto non sarebbero una soluzione
fattibile non solo perche’ ci vorrebbero anni ma anche perche’ i rischi
ambientali sarebbero altissimi.
Per questo motivo sarebbe opportuno che gli altri paesi, a cominciare
dall’Italia, prendessero esempio dall’Austria e iniziassero a ignorare i
diktat dei parassiti bi Bruxelles.
Tratto da Il Nord
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