domingo, 6 de julio de 2014

ARGENTINA: CONTINENTE AMERICANO CONTRO I "FONDI AVVOLTOIO", DIFENDE BUENOS AIRES

Anche il Gruppo 77+Cina difende l'Argentina - BRICS adotta contromisure e si profila un "fronte antidollaro" -

Tito Pulsinelli   Nell'assembea dell'Organizzazione degli Stati Americani (OSA), il continente americano si è schierato a fianco dell'Argentina ed ha mostrato il pollice verso ai “fondi avvoltoio”. Tutti i paesi, con l'eccezione degli Stati Uniti e del Canada, hanno rigettato la sentenza della Corte suprema degli USA che sposa le ragioni usuraie dell'8% dei creditori di un debito già “rinegoziato e ristrutturato”. I giudici nordamericani, tutti di nomina
presidenziale e con carica vitalizia, in realtà si sono spinti ben oltre la legalizzazione selvaggia di un interesse che sfiora il 60800 per cento. Praticamente stanno incitando anche il restante 92% dei creditori -che finora non hanno alcuna discordanza con il governo di Buenos Aires-a esigere l'applicazione delle medesime condizioni-capestro.

Gli USA proseguono con la
pretesa di sottomettere tutto il mondo all'imperio dei suoi tribunali e della sua legge. Di fronte a tutti i ministri degli esteri del continente americano, si nasconde dietro la foglia di fico della separazione dei poteri che esisterebbe negli USA. Un formalismo che evidenzia una posizione debole, che non li salva dall'isolamento continentale. Eludono la questione principale che sta entrando nell'agenda internazionale: le sentenze dei giudici nordamericani sono valide nel loro Paese. Non possono essere applicate automaticamente nel resto del mondo, senza provocare strappi e pagare un prezzo.


Anche i 120 membri del Gruppo 77+Cina hanno preso posizione a favore  dell'Argentina, segnalando che Washington nasconde sanzioni finanziarie dentro il guscio formalmente “giuridico”. E' un segreto pubblico che la manovra punta a creare difficoltà severe agli argentini ed equivale ad un ultimatum: consegnare metà delle riserve monetarie o cedere alle banche tutti i diritti inerenti gli idrocarburi. Putin ha invitato la presidente dell'Argentina al vertice del BRICS

Va segnalato che persino il poderoso gruppo BNP Paribas è stato gravato di una onerosa sanzione di 8,83 miliardi di dollari per essere incappato in pretestuose “violazioni”. In realtà si tratta di una ritorsione contro la Francia che ha ignorato il divieto di vendere due portaelicotteri artigliati alla flotta militare russa. Sono i rintocchi funebri della campana per la fu "globalizazione".
Siamo in presenza di sanzioni seriali, quasi un riflesso condizionato dagli esiti incerti e perigliosi. E' parte della destabilizzazione permanente che in Venezuela è stata definita “guerra economica”. Un monito per i fondamentalisti del “libero commercio” di stanza a Bruxelles che si apprestano a firmare un “trattato segreto”. Vogliono per davvero che le questioni d'Europa siano decise da azzeccagarbugli nominati dai presidenti USA?


D'altra parte, istallare un governo golpista in Ucraina , che non controlla il territorio e nemmeno tutta la popolazione, non ha impedito che la Crimea sia oggi parte integrante della Russia. Le sanzioni ripetutamente minacciate e brandite come una clava, hanno prodotto il riavvicinamento della Russia con la Cina, e la complementazione delle loro economie. I flussi stabili e sdollarizzati di idrocarburi verso la Cina segnano l'ascesa del yuan come nuova moneta del blocco orientale. . La guerra sporca, alleandosi  con la feccia politica degli squadroni della morte neonazi o con la devianza deliquenziale pseudoreligiosa, trova una risposta che combina differenti livelli, e mette nel mirino la posizione del dollaro. Vale a dire, lo strumento con cui gli USA hanno sempre esportato il costo del loro debito.

L'oligarchia finanziaria che ha in pugno la Casa Bianca, Pentagono e Wallstret si inclina a soluzioni immediatiste -soprattutto di tipo militare-  che accelerano una gamma di risposte da parte dei “paesi-vittime”. Dall'imminente vertice del BRICS che avrà luogo in Brasile al termine dei Mondiali di calcio, uscirà la banca per gli investimenti del gruppo ed iniziative tese a ridurre il raggio d'azione del FMI, che gli "atlantisti" non vogliono riformare. Il vertice dei BRICS viene caratterizzato come battesimo della
sdollarizzazione. 

Certuni alludono a un  fronte antidollaro aperto ai Paesi che ricercano soluzioni concrete alla triplice funzione egemonica finora svolta dal dollaro: unità di conto, sistema di pagamento, moneta di riserva. Persino la Corea del sud preferisce rinunciare al dollaro negli scambi bilaterali con Pechino. Il petrolio sdollarizzato è l'apripista per l'intercambio di altre materie prime utilizzando monete nazionali. Si apre lo scenario imminente di una nuova "zona monetaria"  che raggrupperà il BRICS ed economie della sovranità, ovvero non atlantiste. Che farà l'euro da grande, quando gli avventurieri liberisti di Bruxelles saranno messi nella condizione di non nuocere?

I "fondi avvoltoio" e la solidarietà con l'Argentina, dimostrano che l'immediatismo e la rappresaglia finanziaria accelerano i tempi per la revisione della struttura reale del potere globale siglata nel 1945 da Bretton Woods.



1 comentario:

Anónimo dijo...

Ottimo articolo, caro Tito

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