(vedi all'interno versione in spagnolo)
Il documento segnala che ben 20 raffinerie funzionano con il greggio pesante proveniente dal Venezuela. Precisa che il processo di raffinazione ha reso necessario investimenti e l'introduzione di opportune e specifiche modificazioni tecnologiche. Fanno presente a Trump, inoltre, che praticamente non esistono altre fonti di approvvigionamento di questo tipo di petrolio greggio. La AFPM indica che una eventuale sospensione degli acquisti al Venezuela, destabilizzerebbe il mercato mondiale degli idrocarburi, e
sicuramente determinerá un aumento dei prezzi per i consumatori
Secondo altri esperti, conoscitori di questo nodo strategico, che é fonte di reciproca dipendenza, non é facile per Tillerson -ex alto dirigente della Exxon, e attuale capo della diplomazia di Washington- recidere questo cordone ombelicale. Se prevalessero gli oltranzisti, imponendo sanzioni piú severe e drastiche, si profilerebbe uno scenario singolare.
Il governo di Caracas avrebbe la possibilitá liberarsi della CITGO, ossia di sette raffinerie e migliaia di stazioni di servizio, e venderla al gigante Rosneft. In questo modo, la Russia passerebbe a controllare direttamente una quota considerevole del mercato del sud-est degli USA. E il Venezuela annullerebbe i danni, consolidando altresí la cooperazione con le imprese russe che hanno effettuato considerevoli investimenti nella Faja Petrolifera del Orinoco.
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