sábado, 30 de septiembre de 2017

BRASILE CONTRARIO a OGNI INTERVENTO ESTERNO in VENEZUELA


 
Il ministro della Difesa Raul Jungmann, nel corso della XIV Conferenza Internazionale della Difesa ha dichiarato che il suo governo non potrà tollerare "intromissioni esterne" di qualsiasi Paese in America del sud, con la pretesa di risolvere i
problemi interni del Venezuela. "La questione venezuelana riguarda  prima di tutto il suo popolo, e in secondo luogo la nostra regione. E' benvenuto l'appoggio politico di attori e mediatori d'altre parti del mondo, però nel nostro continente non sarà ammessa nessuna modalità di intervento extra-regionale".

Sono parole chiare che ribadiscono con forza il ruolo geopolitico del Brasile e la meta strategica del continente come "zona di pace", politica che è propria anche dell'UNASUR. Brasilia, che si era mantenuto finora defilato -sia per le turbolenze interne generate dall "golpe parlamentare" contro la Dilma Roussef, sia per l'estremismo globalista de Temer- ora prende posizione.  E stabilisce le distanze contro il tentativo smaccato di aprire un fronte di guerra nella parte settentrionale dell'Amazzonia.

Il ministro Raul Jungmann, è preoccupato dalla crisi interna del Venezuela, però la soluzione è possibile solo su una base "democratica, di dialogo e riconciliazione nazionale". Ha riconosciuto che vi sono differenze tra i Paesi sudamericani pero esiste il consenso prevalente per arrivare a una "soluzione pacifica, senza interferenze nè intromissioni" da parte di altri Paesi.

E' una allusione diretta al discorso belligerante di Donald Trump, e alla misione esplorativa del suo vice Pence a Buenos Aires, Brasilia e Lima, dove collezionò tre dinieghi all'intento di coinvolgerli in surrogati di avventure militare contro il Venezuela. L'America latina non è il Medioriente, e mantenere fuori dall'Amazzonia ogni forza straniere è un punto vitale e vigente per il Brasile..

Alla vigilia delle robuste esercitazioni militari congiunte con gli Stati Uniti +altri, nell'area ultrasensibile della Triple Frontera (Argentina, Brasile e Paraguay), dietro le parole univoche del ministro Raul Jungmann, si ravvisa la posizione delle forze armate brasiliane: "..non vogliamo nessun tipo di intervento di potenze esterne al nostro continente nella questione venezuelana".  




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