Intervista al redattori della pagina web: https://arconoticias-info.blogspot.com
D: Esiste la “miniera ecologica"?
R:
Il settore minerario, così come l'agricoltura e la fondazione delle
città, contempla la devastazione e lo stravolgimento degli ambienti
naturali. Però è possibile esercitare attività minerarie con uno spirito
di rispetto della natura, dei processi sociali degni e costruttivi e
dei valori culturali dei popoli. L'attività mineraria in questi termini
non è una
realtà nel mondo capitalista, ma siamo obbligati a provarlo secondo una visione diversa delle relazioni dell'essere umano con il pianeta.
D: Perché il governo ha creato un ministero minerario ecologico?
R:
Il ministero si chiama Ministero del Potere Popolare per lo Sviluppo
Minerario Ecologico. Può sembrare esagerato, ambizioso e persino
fantastico, ma non si dice da nessuna parte che esista una miniera
ecologica. Concediamo al ministero la legittimità della sua visione per
il futuro, che è lo sviluppo minerario con il minimo impatto possibile
sulla natura.
D:
Questa pagina web cercherà di addolcire, fare pulizia propagandistica e
celebrare tutto ciò che accade nell'Arco Minerario dell'Orinoco?
R:
Assolutamente no. Qui faremo o cercheremo di fare del giornalismo
investigativo. Quindi sarà il nostro turno di mostrare cose orrende, ma
anche di diffondere la verità di un piano per affermare la nostra
sovranità, la verità e i valori di un popolo semplice e coraggioso come
il popolo della miniera. Quindi non vedrai qui solo fiori, arcobaleni e
applausi, ma non nutriremo la menzogna nauseante che vuole far credere
al mondo che stiamo trasformando il fiume Orinoco in una pozza di
mercurio piena di cadaveri.
D: L'arco minerario dell'Orinoco inaugura l'intensa attività mineraria e lo sfruttamento dell'oro in Venezuela?
R:
No. L'attività mineraria è praticata in Venezuela fin dai primi anni
dell'arrivo degli spagnoli. Già alcuni popoli indigeni conoscevano l'oro
(si presume che il suo sfruttamento fosse artigianale e di piccola
scala) e la prima miniera d'oro nel nostro territorio fu sfruttata
commercialmente a metà del XVI secolo (1550-1556).
D:
Il progetto Arco minenario dell'Orinoco autorizza e prevede la
distruzione di 111.800 km2 di foreste vergini per l'estrazione di oro e
altri minerali?
R:
No. L'Arco minerario ha tra i suoi obiettivi il controllo dello Stato
su aree che in altre circostanze sarebbero state devastate senza alcun
criterio di conservazione di specie, patrimonio naturale o culturale.
L'esplorazione e l'estrazione mineraria possono potenzialmente
verificarsi in meno del 5% dei 111.800 chilometri quadrati coperti
dall'Arco minerario e, di tale territorio, solo il 30% sarebbe
direttamente sotto intervento. Vale a dire, per lo sfruttamento delle
immense ricchezze contenute in quei territori, sarebbe sufficiente
sfruttare meno dell'1,5 per cento del territorio noto come "Arco
minerario".
D:
Ma è prevista la distruzione delle foreste vergini e l'apertura di
nuove miniere? L'arco minerario dell'Orinoco rappresenta un nuovo
territorio per la voracità delle multinazionali?
R:
L'Arco minerario dell'Orinoco è una convenzione utilizzata per
designare un'area geografica già sfruttata. Ma una buona parte delle
quattro aree in cui questo territorio è stato diviso rimane e rimarrà
senza alcun sfruttamento.
D:
Se lo sfruttamento di oro e diamanti è un affare e questo è ciò che il
governo ha pianificato, chi può essere d'accordo sul fatto che una
grande parte dell'oro e dei diamanti presenti nel sottosuolo venezuelano
rimangano sotterranei? Non è più redditizio in termini economici
estrarre tutti quei minerali in maniera massiccia e conservarli come
riserve o scambiarli per valuta?
R: La natura stabilisce i parametri di tutte le attività umane. Anche se fosse possibile estrarre dal sottosuolo una quantità così gigantesca di minerali e pietre preziose, l'investimento in energia, tempo e risorse renderebbe quell'obiettivo irraggiungibile e assurdo. Esistono limiti naturali e umani, e non ha senso forzare i ritmi e le quote di estrazione solo per soddisfare gli obiettivi di accumulazione e arricchimento con criteri mercantili.
R: La natura stabilisce i parametri di tutte le attività umane. Anche se fosse possibile estrarre dal sottosuolo una quantità così gigantesca di minerali e pietre preziose, l'investimento in energia, tempo e risorse renderebbe quell'obiettivo irraggiungibile e assurdo. Esistono limiti naturali e umani, e non ha senso forzare i ritmi e le quote di estrazione solo per soddisfare gli obiettivi di accumulazione e arricchimento con criteri mercantili.
D: La nostra sovranità viene danneggiata dal contrattare compagnie straniere per l'estrazione mineraria?
R: Nelle joint venture, il Venezuela avrà sempre almeno il 55% delle azioni e la maggioranza del consiglio di amministrazione. Ci sono casi in cui avrà molto più del 55 percento. La Repubblica non cederà mai il suo diritto sulle risorse minerarie o sull'attività mineraria.
R: Nelle joint venture, il Venezuela avrà sempre almeno il 55% delle azioni e la maggioranza del consiglio di amministrazione. Ci sono casi in cui avrà molto più del 55 percento. La Repubblica non cederà mai il suo diritto sulle risorse minerarie o sull'attività mineraria.
D: In che misura la cultura, le tradizioni e l'habitat delle comunità indigene saranno influenzate?
R: Questo è uno dei compiti in sospeso e una delle missioni da consolidare: il rispetto per le culture originarie. Ogni passo che il governo ha intrapreso per lo sviluppo dell'Arco Minerario è stato fatto consultando le comunità indigene. Uno degli accordi con le popolazioni indigene è che non saranno interessate aree incontaminate o aree di interesse rituale o considerate sacre. Finora, nel 2017, il governo ha tenuto 21 assemblee con popolazioni indigene e 51 incontri con minatori su piccola scala e minatori artigianali, creoli e indigeni. Tutto è in discussione, nulla sarà deciso alle spalle di queste comunità.
R: Questo è uno dei compiti in sospeso e una delle missioni da consolidare: il rispetto per le culture originarie. Ogni passo che il governo ha intrapreso per lo sviluppo dell'Arco Minerario è stato fatto consultando le comunità indigene. Uno degli accordi con le popolazioni indigene è che non saranno interessate aree incontaminate o aree di interesse rituale o considerate sacre. Finora, nel 2017, il governo ha tenuto 21 assemblee con popolazioni indigene e 51 incontri con minatori su piccola scala e minatori artigianali, creoli e indigeni. Tutto è in discussione, nulla sarà deciso alle spalle di queste comunità.
D: L'attività mineraria è in gran parte illegale. Il governo ha preso contatto con persone e organizzazioni illegali?
R:
In Venezuela, il rapporto con esseri umani e gruppi fino a poco tempo
considerati e trattati come criminali si sta ridimensionando. Tra questi
esseri umani ci sono i piccoli minatori. Nello stato di Bolivar vivono
migliaia di famiglie che hanno vissuto per generazioni sfruttando
miniere su piccola scala. Oltre il 60 per cento di questi piccoli
minatori si sono organizzati e sono in trattative con il governo
nazionale per regolarizzare la loro situazione. Sta andando avanti
questa proposta. In effetti, le prime quattro tonnellate di oro
consegnate alla Banca Centrale dall'inizio dell'Arco minerario
dell'Orinoco sono state prodotte da minatori su piccola scala. Attività
illegali? No: informali ma in via di regolarizzazione del loro stato.
D:
È vero che nelle aree dell'Arco Minerario ci sono vizi e piaghe sociali
come la prostituzione, la droga, il contrabbando e il crimine
organizzato?
R:
Sì. Come a Caracas, Maracay, Valencia, Maturin, Maracaibo, Coro, San
Juan de Los Morros, Carora, Chichiriviche; Parigi, Roma, New York,
Calcutta, Buenos Aires, Costantinopoli e praticamente tutti gli
insediamenti umani sulla terra.
Il
capitalismo industriale ha pervertito tutte le sue città. Nell'Arco
Minerario non c'è nessun vizio o virtù che sia esclusivo di questa area.
È una bugia che l'attività mineraria è un'attività più perversa di
altre attività derivate dal capitalismo industriale, ed è una bugia che
questi difetti sociali siano nati qualche anno fa. Il governo nazionale
aveva tre opzioni prima di questa realtà:
1) voltare le spalle al fenomeno e lasciare che il crimine continui a impadronirsi di miniere, vite umane e ricchezze;
2) agire con la forza e perpetrare un genocidio contro popoli e culture in nome della pulizia e della decenza;
3)
dichiarare un'area nota come Arco Minerario dell'Orinoco e iniziare a
mettere ordine dove fino ad ora tutto era stato caos e sottomissione
degli operai e delle loro famiglie. O l'attività mineraria si deve
considerare un'attività che deve essere proscritta o si passa al suo
controllo politico e amministrativo. Quest'ultimo opzione è quella che
sta attualmente andando avanti.
Fonte: arconoticias-info aquì
Pubblicato da fla detomin,
http://selvasorg.blogspot.it/2017/11/venezuela-preguntas-y-respuestas.html
http://selvasorg.blogspot.it/2017/11/venezuela-preguntas-y-respuestas.html
Traduzione a cura del Comitato Bolivariano La Madrugada - Firenze
18 novembre 2017
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