Dice Fred Kuwornu, regista del Ghana "Si è mai chiesto perché, a parità di condizioni di povertà e credenza che l’Europa sia un bengodi, quelli che arrivano da Mozambico, Angola, Kenya sono molto pochi, o quelli che arrivano dal Ghana (il Ghana che è il mio Paese
d’origine ha un PIL del 7% e unasituazione di assenza di guerre e persecuzioni) provano a venire? Perché esiste una cosa chiamata Mafia Nigeriana che pubblicizza nei villaggi che per 300 euro in 4 settimane è possibile venire in Italia e da lì se vogliono andare in altri Paesi Europei. 
Salvo poi fregarli appena salgono su un furgone aumentandogli all’improvviso la fee di altri 1000$, la quale aumenta di nuovo quando arrivano in Libia, dove gliene chiedono altri 1000$ per la traversata finale. Il tutto non in 4 settimane come promettono, ma con un tempo di attesa medio di un anno.

In tutto questo ci aggiungo minori che vengono affidati a donne che non sono le loro veri madri e che poi spariranno una volta sistemate le cose in Europa e di centinaia di donne che saranno invece dirottate a fare le prostitute, ognuna delle quali vale 60mila euro d’incasso per la mafia stessa. Solo trafficandone 100.000 verso l’Italia la mafia nigeriana muove un giro di affari di 600 milioni di euro all’anno’’ .

Come strangolare queste mafie? Intanto impegnandosi per lo smantellamento della NATO, vera macchina da guerra dell’imperialismo americano e sionista, e per la sconfitta delle oligarchie neoliberiste. Poi schierandosi dalla parte degli antimperialisti e dei socialisti africani appoggiando iniziative concrete come quella di Konarè. 

James Petras propone la messa al bando delle ONG, vere impresarie della povertà, ed in alternativa l’occidente ‘’dovrebbe istituire un fondo a lungo termine da molti miliardi di dollari per la ricostruzione e il recupero delle economie, dei mercati e delle infrastrutture che hanno bombardato’’. La sinistra post-marxista e post socialista ha sostituito l’antimperialismo reale fatto di azioni concrete con un pietismo impotente che suscita dissenso da parte dei patrioti e dei movimenti di liberazione africani. 

Una sorta di colonialismo inverso, attaccato (a ragione) da Fred Kuwornu: 
‘’Questo da africano, ma anche da essere umano, è l’atteggiamento più razzista che ci sia, oltre che colonialista, perché non aiuta nessuno se non le mafie e chi lavora in buona o in malafede in tutto questo indotto legato alla prima assistenza. Con 5 mila dollari è più facile aprire una piccola attività in molti Paesi dell’Africa che venire qui a mendicare, e se solo fosse veramente chiaro e divulgato questo concetto il 90 per cento delle persone non partirebbe più, probabilmente neanche in aereo per l’Italia’’. 

Fra i complici della catastrofe, fiancheggiatori delle ONG e delle mafie autoctone e non, ci sono i giornalisti di regime, fautori della disinformazione neocolonialista criticata dal nostro attivista. 

Sono loro ad aver censurato, in perfetta malafede, qualsiasi inchiesta giornalistica sulla mafia nigeriana, organizzazione criminale rea d’aver ridotto in schiavitù migliaia di nigeriani onesti meritevoli di protezione e solidarietà. L’unità fra i lavoratori migranti e quelli europei è il primo passo per la ripresa della lotta di liberazione nazionale nei paesi coloniali; l’obiettivo strategico deve essere lo smantellamento della NATO e la liberazione dei popoli africani dal neocolonialismo (...)

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