viernes, 23 de agosto de 2019

I BRITANNICI ADDESTRANO I FUTURI TERRORISTI ANTI-VENEZUELA


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La corona inglese non rinuncia ai sogni degli antichi fasti coloniali e -cosa piu' preoccupante- ritiene di poter giocarsi i microspazi territoriali, le rocche e le citta'-stato al tavolo da gioco marcato dalla fine del liberismo e dall'incedere della multipolarita'. Come in una bisca, i britannici si sono azzardati ad usare la rocca di Gibilterra per sequestrare una petroliera appartenente all'Iran, ma hanno dovuto mollare il golpe. Non sono piu' i padroni della porta d'entrata del Mediterraneo. Siamo in un'altra epoca
storica e a Londra non basta offrire i servigi piu' bassi ai “consanguinei” di Washington. A Hongkong come a Gibilterra.

Tuttavia, tra il Venezuela e il Brasile, dove persistono delle incrostrazioni territoriali, esistono tre microstati -Guyana, Surinam e Guyana francese- frutto del colonialismo britannico, olandese e francese. Nella parte di lingua inglese che ha una frontiera con il Venezuela, Londra ha allestito una base militare per l'addestramento di mercenari, sotto le “mentite spoglie” di rifugiati anti-bolivariani da sacrificare per la destabilizzazione territoriale.

La notizia e' confermata anche da María Zajárova, incaricata del ministero degli Affari esteri della Russia: “I britannici stanno addestrando decine di pseudo-rifugiati, per fornire dapprima una formazione militare, successivamente integrare gruppi di sabotaggio”. La diplomatica russa ha segnalato che la base militare e' localizzata in una delle isolette alla foce dell'Esequibo, e viene giustificata con il pretesto della lotta al “contrabbando di armi e droghe”.

Nel dicembre 2018, l'allora ministro della difesa britannico Gavin Williamson, confermo' che il Regno Unito -dopo l'uscita dall'Unione Europea- avrebbe approntato nuove basi militari nei Caraibi. Tutto questo conferma che l'obiettivo veritiero e' la conformazione di bande armate specializzate in azioni di terrorismo.

Maria Zajárova ha criticato l'imponente campagna mediatica tesa a screditare il governo legittimo del Venezuela; soprattutto quelli degli Stati Uniti che lo accusano di essere la causa d'ogni male possibile e immaginabile nella regione. Persino quella di costituire “..una delle piu' grandi minacce in materie di droghe per gli USA”. Una pura assurdita'. poiche' il Venezuela abbatte ogni aereo della flotta “air cocaina” che dalla Colombia attraversa il suo territorio.

Vale la pena verificare che ne pensa l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine o il rapporto annuale dello stesso Dipartimento di Stato nord-américano, in cui sono indicati i maggiori fornitori di droghe dell'emisfero occidentale. Non e' il Venezuela ma quella Colombia con cui Washington è alleato incondizionale, in un bizzarro connubio tra numeri uno nella fabbricazione e nel consumo di cocaina.

La liberta' d'espressione di cui mena vanto il latifondo mediatico preferisce occultare che la polizia venezuelana ha sequestrato -tra il2005 e il 2018- 700mila tonnellate di droghe nelle zone di confine. Parola delle istituzioni internazionali. Ma gli USA, la codina scia britannica (Canada e Regno Unito) e l'UE intensificano la tresca per portare la Colombia all'interno della NATO. Per ora l'hanno posizionata come “membro osservatore”, il resto si vedra', poiche' si tratta di far ingoiare poco a poco questo rospo avvelenato.










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