viernes, 18 de julio de 2008

Argentina:Colpo duro per Cristina, perde 37 a 36!!

IL Senato argentino ha respinto la proposta di legge del governo, gli agro-esporatori hanno vinto dopo una votazione finita 36 a 36. Poi c'è stato il voto decisivo del vice-presidente della nazione Julio Cobos, che si è schierato contro la Presidente Cristina Fernadez. E' un colpo durissimo. Ha ha vinto la destra, per ora.
Di seguito riportiamo la notizia ripresa dal blog Tanoka.

http://www.tanoka.net/

LA STORIA LO ASSOLVERA?

BUM! Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io.

Anch’io sono rimasto a bocca aperta.

Ieri sera non ce l’ho fatta. Volevo vivere una nottata elettorale all’italiana e rimenere in piedi fino al momento del voto, ma sono crollato. Alle 0,30 stavo sentendo un discorso noiosissimo della senatrice Chice Duhalde, ex first lady, e sono crollato addormentato.

Ero straconvinto di svegliarmi questa mattina e di scoprire che il governo aveva vinto. Era stato proprio il governo a voler portare il conflitto con el campo in Parlamento e lasciare la decisione finale ai deputati e ai senatori. Sembrava tutto calcolato.
Dopo 4 mesi di stallo era chiaro che i Kirchner avevano in mano il voto del senato e l’esito avrebbe dato ragione a Cristina. Già mi domandavo quale sarebbe stata la fase successiva: i produttori agricoli che non riconoscevano l’autorità del Senato e portavano la causa alla Corte Interamericana dei Diritti Umani, all’ONU o a Roma dal Papa.

E invece no. Il dibattito è durato fino alle 4 e mezza di notte e il risultato del voto è stato 36 a 36. Pari, come nel peggior film di Ron Howard. Solo che nei film americani di solito a questo unto arriva l’eroe. Qui invece è arrivato l’antieroe, il vicepresidente della nazione Julio Cobos, che con il suo voto doveva definire il risultato, desempatar. E lui, dopo un discorso strappalacrime ("la storia mi giudicherà") decide di votare contro.


Il botto. La decisione più cinematografica. Tradimento? colpo di stato con guanti bianchi? o coerenza politica? Lo deciderà la storia. Cobos non fa parte del partito della presidenta, ma il ruolo istituzionale sembrava obbligarlo ad appoggiare il governo. Ha ragione un amico che questa mattina diceva: "se i tuoi compagni li hai comprati poi non ti puoi lamentare se si vendono al miglior offerente".
E poi la vera sconfitta per il governo sta in quel 36 a 36, dove molti senatori appartenenti alla maggioranza hanno votato contro. Un pasticcio all’italiana.

Durante la notte scontri in piazza, manifestanti che tirano bottiglie contro il Congresso, molti aspettano Cobos in strada per dirgli due paroline. Nel frattempo gli uomini del campo festeggiano in tutto il paese. Con loro festeggia anche buona parte dell’Argentina, stanca ormai di questo conflitto infinito.

E adesso siamo al giorno dopo. Mentre scrivo nè Cristina nè nessun’altra voce del oficialismo ha aperto bocca. Nel paese si vive un’atmosfera di tensione, la paura che la telenovela non sia finita. L’attesa della prossima mossa: contrattaco o resa?

Dalla mia finestra, ad Olivos, si vede il giardino della casa presidenziale, dove questa notte Nestor e Cristina non avranno chiuso occhio. Questa mattina nel nostro ufficio non si poteva lavorare, i computer non funzionavano e nemmeno le linee telefoniche.
I nostri tecnici dico che l’avaria è dovuta ad una forte interferenza, un intenso giramento di coglioni proveniente da casa K.

www.tanoka.net

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