Il Presidente Uribe ha ammesso che un ufficiale che partecipò alla "operazione perfetta" che culminò con la liberazione di 15 prigionieri della guerriglia, usò illegalmente un bracciale con l'emblema della Croce Rossa internazionale.
Il militare del corpo di elites, di fronte ad un gruppo di una sessantina di guerriglieri, fu colto da timore e "per errore e nervosismo" tirò fuori "un pezzo di stoffa" con il simbolo della rispettata istituzione internazionale e se lo mise al braccio.
L'operazione nella selva era stata presentata come una "operazione perfetta" preparata meticolasamente da tempo e pianificata in ogni suo aspetto: è credibile che un ufficiale vi partecipi con il bracciale della Croce Rossa nello zaino? Il presidente colombiano ha mantenuto segreto la sua identità. Dove finisce la "israelitica" efficienza finora sottolineata dalla propaganda?
A due settimane dall'evento che è rimbalzato ai quattro angoli del mondo, la versione ufficiale è andata completamente in frantumi. Se ricapitoliamo rimane questo: una commissione internazionale -formata da rappresentanti della Francia e della Svizzera- stava negoziando e FARC il rilascio dei 15 ostaggi. Si trovavano in Colombia quando avvenne "l'operazione perfetta": doveva farsi carico degli ostaggi che venivano liberati.
C'è stato uno stornamento di una missione ufficiale di una "commissione internazionale", dove sono stai usati illegalmente persino i simboli della Croce Rossa e di Telesur.
Da parte della Svizzera c'è stata la reazione della radio mpubblica di lingua francese che rivelò il pagamento di 20 milioni di dollari alla FARC. Da parte della Francia, invece, nessuna reazione, mutismo ed ermetismo assoluti. Complicità con un governo che ora ammette apertamente -dopo il bombardamento del territorio dell'Ecuador- di violare ancora la Convenzione di Ginevra..
Lo fa apertamente all'interno delle sue frontiere contro la popolazione civile, e sta facendolo con troppa disinvoltura anche al di fuori di esse.
No hay comentarios:
Publicar un comentario