Clara Ferri
Fernando Lugo, l’ex vescovo di San Pedro che l’anno scorso è riuscito a spodestare il conservatore Partido Colorado (al governo del Paraguay da oltre 40 anni), si ritrova invischiato da due settimane in uno scandalo che sembra non aver fine.
Pare, infatti, che abbia avuto fin dagli anni del sacerdozio alcuni rapporti amorosi, da cui sarebbero nati ben tre figli.
In tutti e tre i casi, le madri gli hanno fatto causa perché riconosca legalmente la paternità finora nascosta e negata. Solo la prima è riuscita a raggiungere l’obiettivo, le altre due sono ancora alle prese con avvocati e giudici.
Fernando Lugo, l’ex vescovo di San Pedro che l’anno scorso è riuscito a spodestare il conservatore Partido Colorado (al governo del Paraguay da oltre 40 anni), si ritrova invischiato da due settimane in uno scandalo che sembra non aver fine.
Pare, infatti, che abbia avuto fin dagli anni del sacerdozio alcuni rapporti amorosi, da cui sarebbero nati ben tre figli.
In tutti e tre i casi, le madri gli hanno fatto causa perché riconosca legalmente la paternità finora nascosta e negata. Solo la prima è riuscita a raggiungere l’obiettivo, le altre due sono ancora alle prese con avvocati e giudici.
Il presidente paraguayano, che ha rinunciato agli ordini nel 2006 per potersi dedicare alla politica, è sostenuto da una coalizione di una ventina di partiti di sinistra e gode di una fama di persona onesta e integerrima.
Sicuramente strumentalizzato dall’opposizione di destra, il caso ricorda un po’ il libro Il crimine del Padre Amaro dello scrittore portoghese Eça de Queirós, soprattutto perché riporta alla ribalta i temi scottanti dell’intoccabilità del clero, della sessualità repressa all’interno della Chiesa e dell’ipocrisia cattolica.
Sicuramente strumentalizzato dall’opposizione di destra, il caso ricorda un po’ il libro Il crimine del Padre Amaro dello scrittore portoghese Eça de Queirós, soprattutto perché riporta alla ribalta i temi scottanti dell’intoccabilità del clero, della sessualità repressa all’interno della Chiesa e dell’ipocrisia cattolica.
Lugo, pur dichiarandosi di idee socialiste e inserendosi nel ventaglio dei governi latinoamericani di sinistra (insieme a Bolivia, Argentina, Ecuador, Venezuela, Brasile, Nicaragua, e Salvador), non prende le distanze dalla Chiesa cattolica neanche quando indossa abiti civili e i fatti lo dimostrano: si oppone determinantemente alla depenalizzazione dell’aborto (dichiarando che se dovesse venire approvata dal Parlamento, lui vi porrebbe il veto), ma non ha nessuna remora morale a sostenere rapporti “peccaminosi” con donne che hanno la metà dei suoi anni, metterle incinta e abbandonarle insieme ai pargoli “di padre ignoto” al loro destino.
Lo stesso destino che milioni di donne latinoamericane –anche giovanissime- si ritrovano appiccicato addosso: quello di dover accettare loro malgrado di diventare madri (spesso single), anche quando non ne sono del tutto convinte e senza possibilità di porvi alcun rimedio.
E la sua ipocrisia non ha limiti: chiede pubblicamente perdono alla nazione per le sue debolezze carnali, ma al tempo stesso non cede alle richieste delle ex amanti di contribuire al mantenimento degli altri due figli ancora “illegittimi”.
E la sua ipocrisia non ha limiti: chiede pubblicamente perdono alla nazione per le sue debolezze carnali, ma al tempo stesso non cede alle richieste delle ex amanti di contribuire al mantenimento degli altri due figli ancora “illegittimi”.
Ma il neo-reo confesso per lo meno può dormire sonni tranquilli, sapendo di non aver commesso un ulteriore peccato nell’uso di un qualunque metodo anticoncezionale. Ego te absolvo, in nomine Patris, filii et spiritus sancti.
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