sábado, 29 de agosto de 2009

Unasur: Consiglio di Difesa Sudamericano controlli basi in Colombia

Tito Pulsinelli
La riunione straordinaria dei capi di stato sudamericani a Bariloche -nella Patagonia argentina- sulle sette basi militari che la Colombia ha concesso agli Stati Uniti, si è conclusa con la decisione di incaricare il Consiglio di Difesa Sudamericano di ispezionare e valutare la portata degli accordi sottoscritti.
La Colombia si è trincerata dietro il diritto alla sovranità nazionale, ma il bizantinismo che non si tratterebbe di basi straniere, visto che il personale militare USA sarebbe ospitato nelle istallazioni colombiane è caduto nell'incredulità degli astanti. Come l'assicurazione che le truppe USA sarebbero sottoposte gerarchicamente alle sue autorità militari.
L'incosistenza di questo "argomento" non ha convinto nessuno degli altri Paesi convenuti a Bariloche. In primo luogo perchè la Colombia è stato il primo firmatario del convegno che garantisce l'impunità ai militari degli Stati Uniti, per qualsiasi capo di imputazione. In questo modo, la Colombia e Israele hanno sottratto il Pentagono alla giurisdizione del Tribunale Penale Internazionale. E' stato riaffermato il principio che la sovranita' nazionale non sta al i sopra della sicurezza nazionale.

Il vertice del blocco sudamericano ha messo in risalto l'importanza decisiva della sicurezza dei Paesi frontalieri con la Colombia, il loro diritto a sospettare e difendersi dalla storica e costante minaccia degli USA. E' stata corale l'indicazione a ribadire la minaccia all'Amazzonia, alla biodiversità e alle ricchezze del sottosuolo sudamericano, rappresentata dalla presenza di forze militari extraregionali.
L'Unasur ha fatto un passo avanti verso l'affermazione di una propria dottrina di difesa del nascente blocco regionale, delineando un meccanismo finalizzato a delimitare, controllare e contrastare ogni ingerenza di tipo militare proveniente da nazioni extraregionali.
Emerge anche l'impossibilità della Colombia di voltare completamente le spalle all'Unasur o di isolarsi dal contesto regionale. Non le basta l'alleanza con il Perù e gli Stati Uniti e che -nel momento del suo declino egemonico ed economico- non è in grado nemmeno di assorbire i 6 miliardi di dollari di esportazioni che il Venezuela smette di comprarle.

La persistenza colombiana a subordinarsi militarmente agli Stati Uniti, per privilegiare il comune business della narcoeconomia, la espone a un crescente isolamento che potrà variare dal diplomatico fino al commerciale.

Non ha sorpreso l'atteggiamento tiepido e tintennante del Brasile: non assume con decisione il ruolo di asse strutturante di un blocco regionale che potrebbe essere la quinta forza mondiale. Continua a comportarsi come "prima economia regionale" che evita sempre di indispettire gli USA.
E' come se la Germania, a suo tempo, avesse rinunciato ad essere protagonista dell'unificazione europea per limitarsi a negoziare "concessioni nazionali" ai grandi poteri mondiali.
Lula aspetta un posto nel Consiglio di sicurezza dell'ONU, però a poco gli è servito l'esborso di 150 miliardi di dollari al FMI, che rimane sotto controllo dei soliti noti, la cui "riforma" è cosa del futuro remoto. Nè ha ottenuto che gli USA ed UE riaprano la "Ronda di Doha" per agevolare l'agro-esportazione brasiliana.

Il Brasile non vuole negoziare come leader del "blocco sudamericano" -con una sua moneta e una sua banca finanziaria- con il potere globale, ma separatamente. Come Brasile/Stati Uniti; Brasile/Unione Europea, e poi con il FMI, Banca Mondiale ecc.
Dall'altro lato, il Brasile non ha fatto molto per l'entrata del Venezuela nel Mercosur, ed ha impedito che il Banco del sur cominci a funzionare con una consistente capitalizzazione e possa pertanto essere il volano finanziario dell'Unione sudamericana.











No hay comentarios:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...