Granma - Hallan impactante riqueza mineral en Afganistán y aumenta el interés de los círculos belicistas y otras tropas de ocupación de la OTAN en permanecer en el país
Afganistán podría tener depósitos minerales no explotados por miles de millones de dólares, incluyendo metales industriales importantes como el litio, reportó The New York Times basado en citas de funcionarios del gobierno estadounidense.
Los depósitos hasta ahora desconocidos de hierro, cobre, cobalto y oro son tan grandes, que podrían transformar a la empobrecida nación en uno de los centros mineros más importantes del mundo, dijo el informe en el sitio de internet del diario, según Reuters, lo cual aumenta el creciente interés de los círculos belicistas estadounidenses de no abandonar el lugar.
La riqueza mineral, descubierta por un equipo de funcionarios del Pentágono y geólogos de Estados Unidos, está desparramada por todo el país, incluyendo el sur y el este a lo largo de la frontera con Paquistán, donde tiene mayor intensidad la insurgencia liderada por los talibanes.
«Existe un potencial impactante», confesó el general David Petraeus, comandante del Comando Central de Estados Unidos, citado por el diario en una entrevista del fin de semana.
Un memorando interno del Pentágono decía que Afganistán podría convertirse en la «Arabia Saudita del litio», dijo The New York Times. El litio es una materia prima clave en la manufactura de las baterías para computadoras portátiles y otros electrónicos como teléfonos celulares.
La NATO alla ricerca di ricchezze minerarie afgane
Granma - Visitando Washington, il 13 maggio 2010, il presidente afgano Hamid Karzai ha parlato delle incredibili risorse minerarie del suo paese, stimato da lui tra i 1000 e i 3000 miliardi di dollari, che lo renderebbe potenzialmente il più ricco del mondo.
Da molto tempo i geologi stimano altamente probabile la ricchezza del sottosuolo dell’Afghanistan, già una volta sfruttato per le sue pietre preziose. All’inizio dell’invasione anglo-sassone, il Ministero degli Interni degli USA e il governo britannico inviarono degli ingegneri della US Geological Survey e del British Geological Survey. Le loro relazioni, consegnate nel 2007, costituirono la base per le stime finanziarie attuali. Esse stabiliscono la presenza di enormi risorse di ferro, rame, cobalto, oro, litio, ecc...
E’ anche sulla base di queste relazioni che l’amministrazione Bush al termine e l’amministrazione Obama hanno deciso di aumentare lo sforzo militare della NATO e degli Stati Uniti nel paese.
Il 22 maggio 2010, il Presidente tedesco Horst Köhler, di ritorno dall’Afghanistan, aveva spiegato l’impegno militare del suo paese e della NATO, non per gli attacchi dell’11 settembre o per il progresso della democrazia, ma per la difesa di interessi economici. Questa dichiarazione ha provocato un putiferio in quanto la Costituzione tedesca vieta l’invio di una forza di spedizione per conquiste economiche. Invece di ritirare il contingente tedesco, il Presidente Horst Köhler ha scelto di dimettersi, il 31 maggio.
In un articolo pubblicato il 13 giugno 2010, il New York Times lo racconta. Dimostra incidentalmente che il Pentagono ha effettuato stime delle quantità di questi tesori minerari.
Il segretario alla difesa Donald Rumsfeld ha creato, nel 2006, una Task Force for Business and Stability Operations (Gruppo di lavoro per le operazioni di stabilizzazione e per gli affari commerciali). Sotto la direzione del vice assistente del segretario Paul A. Brinkley, ha inizialmente supervisionato le operazioni in Iraq, prima di passare a quelle dell’Afghanistan. Brinkley è stato mantenuto in carica dal Segretario della Difesa Robert Gates sotto le amministrazioni Bush e Obama.
« US Identifies Vast Mineral Riches in Afghanistan», James Risen, The New York Times, 13 giugno 2010.
Sito della U. S. Geological Survey dedicata alla esplorazione delle risorse minerarie in Afghanistan.
Sito deò British Geological Survey dedicato alla esplorazione delle risorse minerarie in Afghanistan.
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