La prossima settimana, gli elettori venezuelani rinnoveranno il Parlamento dove -per una decisione suicida dell'opposizione che si ritirò dalle elezioni- attualmente l'arco politico che appoggia Chávez ha la maggioranza assoluta. L'opposizione, dimostra che ha appreso la dura lezione e rinuncia all'astensionismo programmatico e preconcetto. Il giorno 26 parteciperà alla competizione elettorale. Sebbene frammentata, conta con tre roccaforti a base regionale (Zulia, Tachira e Miranda) però il livello della coesione e della capillarità raggiunta è relativa, ben distante da quella dei loro avversari attualmente al potere.
Si prevede una buona affluenza che dovrebbe aggirarsi sul 70% degli elettori. Tutti i sondaggi indicano che la maggioranza parlamentaria non sfuggirà al controllo dell'alleanza "chavista" del Partito socialista e quello comunista. Con differenti percentuali, i sondaggi convergono sul dato che l'opposizione può ottenere il 30% dei deputati. Due deputati su tre, pertanto, garantirebbero la continuità con le politiche e il progetto-Paese che si è consolidato nell'ultimo decennio. E' una maggioranza solida
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