Sospese le relazioni commerciali e militari con Israele - Erdogan dice che Israele "é un bambino viziato che crede che gli é sempre permesso tutto, seguiranno altre sanzioni" - Libertá di navigazione nel Mediterraneo Orientale
La Turchia ha reagito con l'espulsione dell'ambasciatore di Israele alla sostanziale assoluzione emanata dall'ONU riguardo l'assalto alla nave turca della "Flottiglia della libertá". L'esito sanguinoso e le proteste internazionali costrinsero Ban-ki-moon a incaricare una commissione internazionale di inchiesta su quel tragico evento. Dopo un anno, la pilatesca conclusione della commissione non apporta nessun elemento nuovo: Israele continua con arroganza a rifiutare persino le "scuse" per le vittime
civili della "Mavi Marmara". Ban-ki-moon aveva incaricato un ex presidente della Nuova Zelanda, l'ex presidente colombiano Uribe, ed altri personaggi di stretta obbedienza anglo-sassone, per confezionare il documento assolutorio che ha scatenato l'ira della Turchia.
Hanno rotto tutti i vincoli di collaborazione militare con Israele, inoltre il ministro degli esteri Davutoglu ha annunciato che il suo Paese fará ricorso al Tribunale Penale Internazionale dell'Aia perché “crediamo che il blocco di Gaza infrange la legalitá internazionale e non possiamo accettarlo". Il quotidiano turco “Hürriyet”, aveva preannunciato che la Turchia invierá navi militari "per garantire la libera circolazione nel Mediterraneo orientale". Sullo sfondo si profila la questione dei giacimenti di idrocarburi accertati proprio di fronte alla costa di Gaza.
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