martes, 8 de noviembre de 2011

Nicaragua, vincono i sandinisti

Guatemala: un generale genocida é Presidente - Haiti: tornano i tonton macoute
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in guatemala vince il secondo turno (55%) delle violente elezioni presidenziali otto pérez molina, candidato dell'estrema destra, uno dei generali dei lunghissimi anni bui del genocidio guatemalteco (*) laureato niente-poco-di-meno-che alla famigerata escuela de las americas, e legato ad i narcotrafficanti. "lavò la sua divisa" grondante di sangue partecipando attivamente ai colloqui di pace nel 1996.


in uno dei paesi più violenti del mondo, la sua promessa di ristabilire l'ordine ("urge mano dura", il motto della sua campagna elettorale) gli ha portato numerosi consensi anche fra gli strati più poveri della popolazione. il suo avversario era manuel baldizón, il "berlusconi del guatemala".
(*) molina è coinvolto nell'assassinio (nel 1998) del vescovo juan gerardi, colui che rese pubblica la versione guatemalteca di nunca más, è considerato il diretto responsabile dei massacri indigeni nella regione di nefraj e di altri assassinii.


in nicaragua vince al primo turno (oltre il 63% a poco meno di metà scrutinio) uno dei grandi vecchi della sinistra rivoluzionaria latino-americana, daniel ortega per il fronte sandinista.


tutto un altro mondo.
nella repubblica dominicana violenta repressione poliziesca verso studenti e manifestanti, con violazioni dei diritti umani denunciate da AI. segue attentamente, da santo domingo, annalisa melandri.


ad haiti sono tornati in strada i tonton macoute, gli squadroni della morte dei duvalier (pupi di washington) che per decenni hanno affettato col machete la popolazione haitiana.
ora hanno ripreso.
haiti è sotto occupazione da parte dei caschi blu ONU della operazione minustah (in realtà forza militare voluta da francia ed USA, assegnata al comando brasiliano e messa sul campo per neutralizzare jean-bertrand aristide e fanmi lavalas), che si sono distinti per essere coinvolti in numerosi "incidenti" ed episodi delittuosi.


a portorico continua la pesante contaminazione ambientale dovuta alle esercitazioni militari USA. tumori a gogo, ma chissenefrega, giusto? e chissenefrega anche che portorico vorrebbe essere indipendente da un sacco di anni, come la storia e la cultura vorrebbero. ma da noi non c'è nessuna anima bella pronta ad immolarsi per la loro causa: san juan non è bengasi. (e poi, ehi!, i qaedisti li teniamo in frigo per le operazioni costose!)


ed ora, gran finale, abbandoniamo l'america istmica e spostiamoci un po' più a sud, in colombia, dove il presidente juan manuel santos, con una imponente operazione militare coadiuvata da CIA e militari nordamericani, ha affossato il processo di pace assassinando alfonso cano, leader delle FARC e principale interlocutore del dialogo.
complimenti, continua la guerra in colombia.
chi è per la violenza e la guerra è evidente.
ed il suo accento inconfondibile.

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