Quando Mattei volava a Teheran e l'ENI faceva affari con i persiani (vedi QUI )
“Un accordo di principio per un embargo petrolifero contro l’Iran” informano dopo la riunione degli ambasciatori dei 27. Non é dato sapere in che data saranno effettivamente sospese le importazioni di petrolio iraniano. A fine inverno? Luglio? L'elite alla guida della traballante Unione Europea (UE) si sono lasciate imporre dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna un costosissimo embargo. Wasington e Londra, invece, non comprano nulla dall'Iran da ben 40 anni, cioé dalla caduta della dittatura dello Sha Rezha Palevi.
Da Bruxelles, non danno nessun tipo di informazione relativa a come sará rimpiazzato il petrolio iraniano, né da quali saranno i fornitori del 30% dei consumi energetici dell'UE. Italia, Spagna, Grecia, Portogallo e Turchia dipendono dagli ayatollah per un terzo dei loro consumi. Ma Ankara, cosí come il Giappone, l'India e la Cina hanno da tempo fatto sapere che continueranno a mantenere normali relazioni commerciali con l'Iran. Pechino e New Deli sono manifestamente disponibili ad assorbire le esportazioni finora destinate al'?UE, dal vicino Iran.
Bruxelles deve anche dire che gli iraniani risponderanno sospendendo le importazioni dai quei Paesi attivi nell'embargo. Dove collocherá l'Italia il considerevole e storico export verso Teheran? Dopo la perdita del mercato libico, ora sacrificheranno anche il mercato iraniano?
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