In
poche ore, più di 200mila cittadini della Danimarca hanno firmato
una carta di protesta contro il governo, in cui l'accusano di aver
venduto il 19% delle azioni della Dong Energy alla famigerata banca
nordamericana Goldman Sachs (QUI) . La Dong Energy è un
impresa pubblica danesi protagonista assoluta del settore energetico
di quel paese. L'indignata e
pronta reazione fa traballare il governo
“socialdemocratico” poichè 6 ministri del partito
popolar-socialisti si sono dimessi.
Goldman Sachs ha suscitato la
riprovazione pubblica per aver messo le mani sull'energia con
un'operazione sospettosa. Ha comprato nascondendosi dietro una
compagnia registrata in Lussemburgo, posseduta da azionisti con base
in due noti paradisi fiscali: le isole Caiman e lo stato
nordamericano del Delaware.
Nonostante la Danimarca continuerà a controllare il 60% della Dong
Energy, la rabbia contro il
governo si deve all'aver ceduto alla pretesa della Goldman Sachs che
-nonostante l'esiguità del suo capitale- ha diritto di veto nelle
decisioni ritenute strategiche.
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