..quello tra elite e popolo è oggi il polo principale del conflitto
Coriolanis Non accetti lo status quo? Allora sei un bieco dissidente, un pericoloso populista-razzista-nazifascista o viceversa. Resisti irragionevolmente al modernismo imposto dall'alto dall'elite neototalitaria? Sei un inguaribile conservatore, un patetico reazionario con lo sguardo fisso al passato. Come? Io non capire...
E' un dissidente, un potenziale terrorista, chiunque non asseconda la tendenza allo sviluppo e all'imperio assoluto della “filosofia dell'economia”, svincolata da ogni scala di valore e nesso identitario proveniente dal passato.
L'involucro
“liberale” con cui si mimetizza il verbo totalitario del
liberismo globalitario, scarnificato fino all'osso del
“finanziarismo”, si erge ed agisce come entità autonomizzata.
Tutte le strutture sociali, religiose e civili, urbi et orbi,
devono sottomettersi in quanto appendici o trascurabili
anacronismi. Ricchezza e potere politico dovranno coincidere sempre più e regnare come oligarchia "liberale".
Il progetto elitario agisce come soggetto unico, legittimo e autorevole. Pertanto riserveranno
terapie sempre più costrittive ai dissidenti del pensiero unico, teso a ridurre il tutto al principio materiale del quantitativo.
I
fautori dell'atomizzazione e dell'individualismo assoluto gridano
“tutto il potere all'economia”, e tramano affinchè questa possa
dirigere tutto. Tutti i saperi devono subordinarsi al finanziarismo.
Nell'epoca
del dominio reale del capitale e della sopravvivenza relativizzata di
ogni sovranità locale, il pensiero e la condotta critica verso le
strutture reali del potere, assume che quello tra elite e popolo è oggi
il polo principale del conflitto. Gli anatemi
dell'“universalismo” sono altrettanti carrarmati utilizzati dai
piloti invisibili del grande progetto di restaurazione
dell'esclusione e sottomissione totale. Hanno riprogammato l'orologio
della storia a prima del 1789.
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