...verso la carta dei diritti e dei doveri dei robot
Siamo uomini o macchine? I robot sono soggetti giuridici al pari dei cittadini (di carne e ossa)? Non è un quesito di cattivo gusto. Almeno per la "commissione giuridica" del Parlamento Europeo (qui). Incredibilmente, si è messa all'opera per valutare la questione ed ha adottato a grande maggioranza un progetto di legge per fornire diritti ai robot più
sofisticati (sic). Trattano di inoltrarsi verso la nuova frontiera dello status di "persona elettronica". Questi strani deputati (meccanizzati) non hanno alcun problema a cancellare a raffica i diritti dei lavoratori, degli elettori, dei pensionati, quelli riguardanti l'istruzione e la salute. O negare la pluralità dell'informazione, la sovranità dei popoli a non essere bombardati, a disporre di un governo liberamente eletto, a rispettare i responsi dei referendum ecc.
Invece mostrano una estrema sensibilità per gli investimenti tecnologici, e sposano le ragioni dell'economia, del suo primato assoluto su tutto. Sulla natura e sugli umani. Al punto di confabulare per coniare "diritti umani" -neppure camuffati- ai robot!
Questi adepti del dominio assoluto dell'economia, oggi ridotti a servi del tribalismo finanziario, si adoperano per spianare la strada al neo-totalitarismo, mandando in cenere ogni etica. E il patrimonio genetico culturale, comune a tutte le forme di socialità esistite ed esistenti.
Ci si avvia verso il riconoscimento dei diritti e dei doveri dei robot. E' mai esistito un diritto dell'alabarda o della catapulta? Della ruota o del ferro?
Secondo la National Review : «Se concediamo dei diritti ai robot, i diritti dell'uomo non saranno più oggettivi e inalienabili, dipenderanno dagli individui e dalle loro capacità personali. Le macchine non sono e non saranno mai persone morali. Esse sono dei semplici oggetti..."
La barbarie avanza. Il Parlamento europeo, dopo la predisposizione a censurare l'informazione via internet, confonde l'uomo con le macchine. Elevare queste ultime al rango umano è sintomo d'una grave alterazione antropologica, forse pure di preoccupante dissociazione psichica. Specchio deformante della devastazione avvenuta per mano dell'universalismo modernista.
Già che ci sono, gli eurodeputati potrebbero pure sfornare un regolamento sul diritto all'aborto dei robot, qualche normativa sull'eventuale diritto al divorzio dai loro "creatori". Potranno aspirare ad essere transgender?
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